SI DIA IL BANDO AI
BARBARISMI LINGUISTICI
di Evaristo Sparvieri
La “Lingua italiana”, fin dalle sue origini, è stata sempre
considerata una delle più belle nel mondo, sia per la sua
chiarezza espressiva e fonetica, che per la sua armoniosità,
dolcezza ed eleganza.
Essa, derivante, dal classico “Latino” dell’ antica Roma, non ha
nulla da invidiare ad altre lingue, avulse da gradevole
armoniosità, e carenti di musicalità, di scioltezza e di fine
stile espressivo.
E’ bene mettere in evidenza che Roma, (considerata Faro di
civiltà mondiale) in quei tempi ebbe, in ogni settore della vita
pubblica e privata, fama di grandezza mondiale non solo in campo
politico, militare e sociale, ma anche in quello prettamente
culturale per quanti valenti poeti, filosofi, scrittori,
sociologi ed altri, l’abbiano resa, e la rendono, famosa e
celebre, a tutt’oggi in ogni parte del globo terrestre.
Purtroppo oggi, però, dimendicando tali nobili origini, la
maggior parte della nostra gente, è presa dalla patologica mania
di maltrattare e calpestare la nostra Madre Lingua, usando
sfacciatamente, ”barbarismi”, provenienti da ogni dove, senza
rendersi conto del grave danno che arrecano alla integrità della
propria Lingua e dell’offesa imperdonabile, perpetrata nei
confronti del proprio Popolo e della Terra, da cui ebbe i
natali.
“Privacy”, “chances”, “look”, “shopping”, “okay” “bricolage”,
“e-mail” e molte altre esotiche brutture espressive, sono quelle
che stanno, oggi, all’ordine del giorno, nell’inquinare ed
infestare terribilmente la nostra armoniosa Lingua”, tentando di
renderla succube e schiava di idiomi a noi estranei e per nulla
congeniali al nostro popolo di antiche, classiche e civili
tradizioni linguistiche e letterarie
Ma usando tali termini non si corre, forse, il rischio di non
riuscire più capirci tra di noi?
Chi non conosce il significato di essi, non rimane allo scuro di
quanto gli si vuole comunicare?
Chi li usa, pensando di essere detentore di cultura moderna, e
di ritenersi, così facendo, di essere superiore ad altri nel
campo della dialettica , sicuramente si trova in un
irresponsabile stato di turbolenza spirituale.
Tale atteggiamento non è solo sfacciata prosopopea o profonda
ignoranza espressiva, per non saper usare i nostri genuini
termini di linguaggio? Forse !!!
Si dia, pertanto, il bando ai “barbarismi” di ogni genere e
provenienza, e si faccia sì che la nostra armoniosa ed elegante
Parlata (sia essa scritta che orale), non subisca aggressioni di
alcun genere e che venga gelosamente custodita nella sua
integerrima purezza, proprio come i nostri Padri letterati ce
l’hanno insegnata e tramandata attraverso molteplici e passate
nostre generazioni.
Evaristo Sparvieri