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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri

Sfogliando pagine ingiallite dal tempo, ho incontrato mio padre.
Fernando Sparvieri

Sopr'a 'na culline tra li fiure
se trove stu paese 'ncantate,
sciabbindette chi ci l'ha piantate
loche chiù belle 'n pute' truvà.
Evaristo Sparvieri


SI DIA IL BANDO AI BARBARISMI LINGUISTICI

di Evaristo Sparvieri




La “Lingua italiana”, fin dalle sue origini, è stata sempre considerata una delle più belle nel mondo, sia per la sua chiarezza espressiva e fonetica, che per la sua armoniosità, dolcezza ed eleganza.

Essa, derivante, dal classico “Latino” dell’ antica Roma, non ha nulla da invidiare ad altre lingue, avulse da gradevole armoniosità, e carenti di musicalità, di scioltezza e di fine stile espressivo.

E’ bene mettere in evidenza che Roma, (considerata Faro di civiltà mondiale) in quei tempi ebbe, in ogni settore della vita pubblica e privata, fama di grandezza mondiale non solo in campo politico, militare e sociale, ma anche in quello prettamente culturale per quanti valenti poeti, filosofi, scrittori, sociologi ed altri, l’abbiano resa, e la rendono, famosa e celebre, a tutt’oggi in ogni parte del globo terrestre.

Purtroppo oggi, però, dimendicando tali nobili origini, la maggior parte della nostra gente, è presa dalla patologica mania di maltrattare e calpestare la nostra Madre Lingua, usando sfacciatamente, ”barbarismi”, provenienti da ogni dove, senza rendersi conto del grave danno che arrecano alla integrità della propria Lingua e dell’offesa imperdonabile, perpetrata nei confronti del proprio Popolo e della Terra, da cui ebbe i natali.

“Privacy”, “chances”, “look”, “shopping”, “okay” “bricolage”, “e-mail” e molte altre esotiche brutture espressive, sono quelle che stanno, oggi, all’ordine del giorno, nell’inquinare ed infestare terribilmente la nostra armoniosa Lingua”, tentando di renderla succube e schiava di idiomi a noi estranei e per nulla congeniali al nostro popolo di antiche, classiche e civili tradizioni linguistiche e letterarie

Ma usando tali termini non si corre, forse, il rischio di non riuscire più capirci tra di noi?

Chi non conosce il significato di essi, non rimane allo scuro di quanto gli si vuole comunicare?

Chi li usa, pensando di essere detentore di cultura moderna, e di ritenersi, così facendo, di essere superiore ad altri nel campo della dialettica , sicuramente si trova in un irresponsabile stato di turbolenza spirituale.

Tale atteggiamento non è solo sfacciata prosopopea o profonda ignoranza espressiva, per non saper usare i nostri genuini termini di linguaggio? Forse !!!

Si dia, pertanto, il bando ai “barbarismi” di ogni genere e provenienza, e si faccia sì che la nostra armoniosa ed elegante Parlata (sia essa scritta che orale), non subisca aggressioni di alcun genere e che venga gelosamente custodita nella sua integerrima purezza, proprio come i nostri Padri letterati ce l’hanno insegnata e tramandata attraverso molteplici e passate nostre generazioni.

Evaristo Sparvieri