LA PIPIZZERA
di Evaristo Sparvieri
Era usanza che il
Mugnaio dell’antico mulino ad acqua denominato “Pantanella”
sito in San Salvo Marina, dopo aver macinato il grano
destinato alla produzione dei cosìddetti “Porcellati” per la
festa di San Vitale Martire (Protettore di San Salvo) donasse
al Santo la “Pipizzera”.
Era costituita da pagnottelle di pane azzimo di varie forme
attaccate ad un’asta e abbellita con nastri e carta colorata.
La “Pipizzera”veniva portata in giro per il paese per far sì
che le famiglie dessero le loro offerte, onde partecipare
all’estrazione di essa il giorno dell’ ”ottava“ di San Vitale
e precisamente il cinque maggio, (prima festa di San Michele a
Vasto).
Il giorno in cui avveniva l’estrazione della Pipizzera il
paese era in festa e la famiglia, a cui essa andava, veniva
considerata fortunata perché la scelta era avvenuta per volere
di San Vitale.
Ere fatte di pane senza sale,
a pagnuttelle tutte appezzutate,
appiccicate a ‘na specie di pale,
sopr’a tre tavele (manche allisciate)
Esse… ere ‘n’ufferte a Santi Vitale,
di lu muline ch’ave’macinate
chi lu grane (binidette e spiciale)
pi farci “sagnitelle e purcilate”.
E doppe ‘na dicine di jurnate
ch’ave’ girate pi tutte lu Paese
e che la gente z’ave’ “signate”,
zi”tirave” (tra alligrije e risate,
spare di bomme e campane a distese),
proprie annanze a la porte di la Chiese .
E pi da’ unore a Santi Vitale,
zi bive’ vine … a cime di vicale.
Evaristo Sparvieri