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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri

Sfogliando pagine ingiallite dal tempo, ho incontrato mio padre.
Fernando Sparvieri

Sopr'a 'na culline tra li fiure
se trove stu paese 'ncantate,
sciabbindette chi ci l'ha piantate
loche chiù belle 'n pute' truvà.
Evaristo Sparvieri


LE PRIME LAMPADINE ELETTRICHE

di Evaristo Sparvieri


Lo sapevi che San Salvo può vantare di essere stato uno dei primi paesi nella zona, se non addirittura il primo, ad avere la luce elettrica ?

Questo risale agli inizi degli anni venti, e le prime lampadine elettriche, si accesero, nella parte centrale del paese, e precisamente all’inizio di Corso Garibaldi, nei pressi della Porta della Terra.

La prima illuminazione domestica, invece, ebbe luogo nella casa di Michele Sabatini, in Via Savoia, all’attuale numero civico 37.

A portare questa innovazione fu un certo Michelangelo Ferragonio, pugliese di origini, sposatosi a Vasto e poi, trasferitosi a San Salvo, con abitazione in 7° Vico Savoia.

Ferragonio era dotato di buona cultura sia umanistica che scientifica, e ciò che lo spingeva ad interessarsi di elettricità, era solo passione e niente altro: difatti visse nella povertà, avendo, sempre, anteposto i valori spirituali e culturali a quelli materialistici della ricchezza e del guadagno.

La turbina elettrica l’aveva installata nei locali del “Mulino Pantanella” e veniva azionata dalla stessa acqua che serviva a far girare la macina del mulino: mentre la linea elettrica era formata da semplici fili di rame, sostenuti da rudimentali pali in legno , ricavati da alberi tagliati nel bosco ”Motticce”, di proprietà del Comune, e di cui , il Comune stesso ne aveva autorizzato il taglio, per essere usati allo scopo che, in definitiva, aveva una funzione altamente sociale.

La cabina di trasformazione dell’ energia elettrica, era ubicata in un angusto locale ricavato fra i ruderi di ciò che era rimasto del vecchio edificio scolastico (pure esso del Comune) andato in fiamme e distrutto agli inizi del 1900.

Con l’avvento della luce elettrica, scomparvero, subito dopo, per i crocicchi e per le anguste vie del paese, gli antichi e caratteristici lampioni a petrolio ed, unitamente ad essi, scomparve la simpatica figura del “Lampionaio”, che, al crepuscolo di ogni giorno, armato di scaletta e di ogni altro occorrente, girava per il paese, e dava vita a quella che doveva essere l’illuminazione notturna,e che doveva durare fino alle prime luci del mattino seguente.

Ferragonio, fra molteplici disagi di natura tecnica ed economica,riuscì a portare avanti, onestamente e con ammirevoli risultati, tale iniziativa, che ebbe la durata per più di una diecina di anni.

A Ferragonio subentrò Secondino Artese (anch’egli amante della tecnica e del progresso sociale) il quale, nel frattempo, aveva installata una turbina elettrica, (più moderna) sul fiume Trigno , nel territorio di Fresagrandinaria, fornendo di elettricità, non solo San Salvo, ma anche Lentella e la stessa Fresagrandinaria.

Evaristo Sparvieri