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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri







Ma chi sarebbero li salvanése

del prof. Gilberto Onofrillo



Un po' di storia locale raccontando personaggi










Confucio
Il fratello buono

di Gilberto Onofrillo

Confucio Ciavatta a sinistra, alla Scuola Radioelettra di Torino.


Avevo otto anni quando una domenica mattina, mio nonno, dopo la 'misstella', celebrata da Don Cirillo, mi disse: 'Mò jeme a truvà lu fije di don Andonie'.

Lo seguivo stupito e curioso. Mi condusse dentro una specie di antro, allora cosi mi sembrò: uno stanzone lungo lungo, con le volte a botte. Era pieno di oggetti strani per me e di biciclette.

Un signore si fece incontro a mio nonno. Portava dei pantaloni blu con pettina: "Bongiorn, Gilbè". 

"Bongiorn. Confù! Tinisse na biciclett p' stu uajone?"


Il cuore mi martellava in gola, tra la sorpresa e la speranza.

Con un leggero sorriso, Confù ci condusse in un angolo in fondo all'antro e ci indicó una bicicletta impolverata.

"E' di seconda mano, ma è bone angore", disse.

Prese uno straccio e la spolverò. Era rossa, aveva i cerchioni di legno e portava scritto sul telaio Lupetto'.

'Quant ve?", disse mio nonno.

"Settmila lire", rispose Confù.

"Troppe", ribatte mio nonno. "Damme semilalire".

Fu la mia prima amatissima bicicletta.

Non è possibile immaginare con quale orgoglio riportai a casa la mia Lupetto, con il nonno al mio fianco che mi spiegava: "Quell ch ja date la biciclett è lu fije di don Andonie Ciavatte, quell che ogni tande j ve' a truvà. Si chiam Confucio. E' 'na brav persona. Tutti li fiji di don Andonie hann nomi strani, nomi di persone famose. Loro hanno studiate e sann chi sone sti persone ghi sti nomi".

Con gli anni ebbi modo di frequentare, per la sua attività, Ciavatta Confucio e il ricordo che conservo è quello di una persona mite, educata, gentile.

Confucio era chiamato da Levino il fratello buono.

In effetti era di poche parole, di grande serietà professionale, marito e padre esemplare.

Studiò e prese la licenza media a Chieti ed un diploma di perito radio tecnico a Torino.

Si dedicò al ciclismo, guadagnandovi ori e coppe con le corse ai tempi di Bartali e Coppi, ma un infortunio durante una corsa, in seguito ad un incidente, gli procurò una rottura al femore e lo costrinse a lasciare il ciclismo.

Trovò un impiego provvisorio al Comune di San Salvo da dove si trasferì, prima a Venezia presso la farmacia del fratello Levino dove si occupò per breve tempo della preparazione dei farmaci e poi a Milano.

Gilberto Onofrillo

Confucio Ciavatta a sinistra e Leone Balduzzi, avo del Cav. Leone Balduzzi






Gilberto Onofrillo





I casolani a San Salvo




La prima volta che vidi
Don Antonio Ciavatta




Confucio
Il fratello buono














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