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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri







Chicche di storia

(del dr. Peppino Romondio)


Storie sansalvesi



RADIO SAN SALVO


(La nascita delle prime radio private)


Il 1975 era l’anno in cui il ricercatore italiano dott.Vincenzo Dulbecco vinceva il premio Nobel per la medicina con gli studi sul genoma umano e sulla fisiologia virale.

Agli inizi di maggio Felice Spadaccini (futuro presidente democristiano della regione abruzzo dal 9 ottobre 1975 al 15 marzo 1977) era a San Salvo tra le autorità locali ad accogliere il segretario nazionale della DC on.Amintore Fanfani in visita alla città.

Era da poco scaduta la concessione demaniale sulle aree delle Marinelle nella marina sansalvese che il governo italiano nell'agosto del 1903 aveva concesso alla ditta Basile di Montenero di Bisaccia.

Una violenta grandinata con sassi ghiacciati di circa 2 cm di diametro nella primavera del 1975 mitragliava le campagne e la città di S.Salvo subito dopo la visita di Fanfani. La sassaiola ghiacciata rovinò i raccolti e la carrozzeria di molte automobili, perforò tapparelle e canali pluviali. Il cielo all‘improvviso divenne cupo e minaccioso e subito dopo la violenta grandinata imbiancò di sassolini ghiacciati tetti e campagne sansalvesi fino a c/da S.Antonio del Vasto, il cui centro fu miracolosamente risparmiato.

Le domeniche d‘austerity per la crisi petrolifera con circolazione automobilistica a targhe alterne erano da poco terminate ed il prezzo di un litro di benzina rossa era salito da 270 a 300 lire, come un pacchetto da 20 di sigarette MS .



In tutta la penisola era scoppiata la nuova mania delle radio libere private. Era una vera minaccia per il lungo monopolio radio-televisivo dell’emittente pubblica italiana RAI, i cui diritti monopolistici furono all’inizio difesi dai politici della DC e subito dopo perfino dai parlamentari di diversi partiti della sinistra.

La guerriglia dell’etere era iniziata con Tele Biella nel 1973 e fu poi continuata nell’intera penisola dalle tante radiolibere aperte subito dopo Radio Milano International.

Le prime radio private erano emittenti artigianali con dilettanti allo sbaraglio, i quali incuriosivano la popolazione. Le radio libere italiane trasmettevano in modulazione di frequenza sulla lunghezza d’onda FM compresa tra 80 e 108 MHz.

Le radiolibere private in nome del rivendicato diritto di libertà audiovisiva diffondevano una miriade di programmi da stazioni che spesso portavano il nome delle stesse città o paesini d’origine. Erano stazioni gratuite senza alcun canone che si autofinanziavano con i proventi della pubblicità radiofonica raccolta.

L’impianto di una radiolibera privata necessitava di un trasmettitore FM, generalmente autocostruito o acquistato, dalla cui potenza dipendeva l’ampiezza di diffusione nel territorio.

Necessaria era anche la grand plain o meglio ancora un antenna a diodi sul tetto. Essenziale era la consolle di trasmissione con il mixer, due giradischi,un amplificatore, piastre di registrazione a bobine e per audio-cassette stereo 7, i microfoni, le cuffie, una serie di nastri stereo 7 incisi e da incidere, e molti dischi in vinile a 45 e 33 giri.

Le prime radio libere, nuova attrazione degli anni settanta, segnavano la generazione dei provetti giovani talenti radio-conduttori.

Prima delle radio libere, la musica per i giovani programmata nei canali RAI era appannaggio di poche trasmissioni tipo: Bandiera Gialla, Hit Parade, Supersonic Alto Gradimento.

La Rai TV intorno alla mezzanotte interrompeva le programmazioni e per continuare l‘ascolto notturno qualche decente programma era solo sui canali stranieri in lingua inglese tipo Radio Luxemburg o altre radio pirata che sfidavano le leggi statali europee con trasmissioni notturne a bordo delle navi corsare in acque internazionali. La programmazione notturna era utile compagnia per coloro che faceno lavori notturni: fornai, infermieri,malati ospedilazzati e nottambuli insonni.

L’idea della RADIO LIBERA maturò anche a San Salvo. Un gruppo di amici dell’elettrotecnico Fernando Malatesta e del chitarrista Fernando Sparvieri, provarono a dare corpo all‘iniziativa radiofonica sansalvese.

SterpettiTale tentativo iniziò in piazza con alcuni programmi di auguri agli operai della SIV trasmessi dalla primissima sede trovata sopra al negozio di tessuti di Di Nardo. Questa iniziativa si arenò nel girò di poche settimane quando l’arrivo in radio del segretario della locale sezione democristiana Felice Tomeo creò in molti il sospetto che si volesse politicizzare il progetto.

L’idea della radio libera sansalvese non era tuttavia destinata an andare totalmente a farfalle. Infatti, l’elettrotecnico Malatesta, costruttore del primo trasmettitore FM, era ben intenzionato a consolidare l‘iniziativa. Malatesta stimolò il suo assistente Luciano Raspa a trovare giovani volenterosi sansalvesi intenzionati a partecipare a questa innovativa ed apolitica esperienza radiofonica.

Dal suo laboratorio sul muraglione dietro a palazzo Ciavatta e poi dal suo piccolo garage di via Trignina, l'elettrotecnico Fernando Malatesta, nel febbraio 1975 iniziò le prime prove tecniche di trasmissione in FM di Radio San Salvo la radio libera del paese.

All‘inizio era musica ed annunci ripetuti : “RADIO SAN SALVO PROVE TECNICHE DI TRASMISSIONE FM“ . L'etere sansalvese iniziò a pullulare di voci paesane.

Quasi tutti volevano provare a trasmettere e quindi questi novelli dj improvvisarono dalla prima prima Radio S.Salvo i primo programmi di dediche e altri programmi come “ LuLi Music“ con Luciano Cilli e Liliana Scardapane o “Pazzo Mondo“ con Peppino Romondio e l’amico Paky.

Agli inizi, per trasmettere alla radio libera sansalvese, oltre alla fila si rischiava anche di fare a cazzotti. L’iniziale euforia però svanì all’arrivo del caldo dell’estate 1975 quando il mare dirottò alla spiaggia il grosso dei provetti radio-speakers sansalvesi.



Radio San Salvo sugli 88 MHz iniziò nel febbraio 1975 con brillanti ascolti ma era una iniziativa complicata da carenze logistiche ed economiche .

Dal garage di Malatesta in via Trignina, con l’arrivo in radio di Enzo D’Alò si arrivò alla nuova sede-radio nel nuovissimo bilocale del palazzo costruito al centro in piazza papa Giovanni XXIII dalla ditta D’Alò & Bontempo. La nuova sede era soprastante alla farmacia Di Croce ed aveva una finestra con vista frontale sul municipio.

In tale sede di Radio San Salvo, per isolare le voci della saletta d’attesa, venne portata una piccola cabina interna di legno e vetro. Ormai in disuso, quest’ultima era stata costruita da Tonino Longhi che in gioventù era stato falegname e che faceva parte dell‘iniziale gruppo fondatore della Radio.

Nella nuova sede Radio San Salvo sugli 88 MHz in FM continuò l’attività per quasi tre anni e si alternarono voci dal punto di vista radiofonico, più o meno ascoltabili. Ottime erano le voci radiofoniche dell‘amico: Enzo D’Alò e di mia moglie Franca Granata.

Furono in molti a trasmettere nella nuova sede: Gilda Artese, Katia Martelli, Paky, Aldo Di Lorenzo, McPaper, Mario Ottaviano e molti altri tra cui anche Fernando Della Penna che assieme ai suoi amici più stretti arrivò dopo aver provato a trasmettere per qualche mese per conto suo con un trasmettitore militare recuperato, che essendo “starato“ disturbava però non solo la frequenza di Radio San Salvo ma anche quelle dei canali tevisivi della stessa RAI .

A lato di un portone, vicino alla ex-sezione del PCI sotto all’Arco della Terra, da qualche tempo c‘era una piccola targa murale con la scritta “CENTRO RADIO“ .

Di questa radio mai ho sentito programmi in FM. Probabilmente si trattava di un progetto radiofonico abortito già prima della nascita.

Luciano Raspa agli inizi si era occupato delle pubblicità radiofoniche ed aveva curato la prima registrazione di spot pubblicitari incisi da Franca Granata su una unica e ripetitiva base musicale: il brano “FLASH dei Duke of Burlington“.


Ricordo una miriade di simpatici aneddoti successi a Radio San Salvo, ma ve ne racconterò solo una.

Una sera d’estate in cui avevo un programma su Radio San Salvo (che andava in onda prima del notturno “Amico della Notte“ di Enzo D’Alò) avevo preso anche un altro occasionale appuntamento galante al quale non volevo rinunciare. Quindi, da buon diciottenne, lasciai alla consolle della radio l‘amico Mariolino Di Fiore, il quale mai aveva trasmesso. Gli spegai in tutta fretta come doveva fare per cambiare i dischi ed azionare il mixer. Gli lasciai il microfono aperto invitandolo a ricordare ogni tanto la frequenza della radio. Mariolino mi disse di aver capito tutto e quindi restò solo in quella infelice avventura.

Dopo una trentina di minuti, dall‘autoradio della mia A112, sentii sulla frequenza di radio San Salvo il ripetuto cigolio del disco ormai terminato da un pezzo ed il vocio di sottofondo dell‘amico Mariolino che diceva: “....mannaggia a compà Pepp ….m‘ha lasciato ‘stu guaio !!!!“.

Tornato in fretta alla radio, annunciai al microfono che altro non era che un primo programma sperimentale comico con il grande Mariolino Di Fiore. Tutto finì bene … ed ovviamente quella volta tutto finì a gran risate.

Tra musica ed allegria, la mia passione per la radiofonia era comunque destinata a continuare anche nel successivo decennio.



L'esperienza nella sede di piazza papa Giovanni XXIII cessò quando anni dopo la stessa Radio San Salvo divenne Radio San Salvo International e poi ancora Radio S4 (Super San Salvo Sound). La sede venne trasferita agli inizi del 1978 nel pianoterra dello stesso stabile nel locale dove poi aprirà un estetista parrucchiera.

La radio poi arrivò nelle mani di Giancarlo Pasquarelli per alcuni mesi mesi, il quale la trasferì in via Savoia prima di rivenderla a Domenico Di Fabio, lo zio di Luciano Fabrizio, detto “Luky DJ“. Quest’ultimo con i suoi collaboratori gestì Radio San Salvo passata al Di Fabio. La sede della radio passò nell’abitazione vecchia di Felice Tomeo dietro al monumento ai caduti in via Umberto I° n.35 e poi successivamente fu di nuovo trasferita (fino alla sua chiusura definitiva) in via Ripalta dove Domenico Di Fabio vendeva le automobili.

Durante i vari trasferimenti di radio S.Salvo, realizzai assieme a Franca Granata solo occasionali e sporadici collaborazioni con questa emittente incidendo alcuni spot, sigle e jingles. La mia esperienza iniziò a Radio San Salvo, ma con discreto successo continuò in altre emittenti molto più professionali. Per qualche mese, prima di partire per gli studi universitari, collaborai con il programma “Disco Piramide“ a Punto Radio Termoli, e poi ancora per oltre un decennio lavorai presso Tele Radio Vasto e soprattutto a Radio Studio 99 di Vasto. Da universitario per alcuni anni realizzai programmi radio-fonici in emittenti private romagnole come Radio Bologna A4 in via S.Felice e Radio CBC Bologna vicino all’Upim di via Mazzini.

Conducevo programmi radiofonici, ma la mia vera passione era la realizzazione di spot pubblicitari, sigle e jingles radiofonici.


Peppino Romondio e Franca Granata


Spesso le radio libere nate come funghi chiudevano per carenze logistiche, difficoltà burocratiche e mancanza di fondi. Il piu' delle volte, tranne eccezzioni rare, erano fallimentari tentativi di radiofonia di imprenditori palazzinari che poco capivano del vero progetto di radiofonia e illusi dal facile business si arrendevano alle prime inevitabili difficoltà di consolidamento. All’inizio era solo pura passione e chi trasmetteva alla radio libera non pretendeva stipendi o compensi. Le cose però cambiarono nelle radio libere consolidate che lungimiranti selezionavano le migliori voci dei talenti emergenti dalla caotica etere FM.

La massiva invasione dell'etere radio-televisivo con le prime stazioni libere private spezzò gradatamente l'inossidabile lungo monopolio di “mamma RAI".

Agli iniziali programmi radiotelevisivi improvvisati quindi subentrò la professionalità creativa. Il caos selvaggio delle emittenti radio-televisive alla fine venne regolamentato dalle nuove leggi sulle frequenze assegnate che poi vennero ricomprate a suon di milioni dai nuovissimi networks. L‘arrivo dei ricchi networks privati con programmi a circuito nazionale segnò la svolta. I networks radiofonici trasmettevano sull'intero territorio nazionale e raccoglievano proventi anche dalle pubblicità nazionali.

Tutto ciò creò l’era delle radio-televisioni commerciali che diedero lo scossone finale alla RAI, la quale, suo malgrado ed obtorto collo, fu costretta a rinnovare i palinsesti degli obsoleti assetti programmatici.



L’etere vastese, dopo Tele Radio Vasto, trovò con Fernando Colucci e collaboratori Free Radio International, che poi diventò Radio Studio 99 in via S.Michele 20.

L‘etere vastese vide anche arrivare Radio Muzak, Tele Radio Abruzzo, Radio Agorà e Televisioni private come Tele 2000 e TRSP.

Quest'ultima televisione vastese, sorta negli anni '80, trasmette ancora oggi anche sul digitale terrestre. TRSP nacque da sforzi economici patrocinati da sua Emittenza don Stellerino D'Ercole, il parroco della chiesa vastese di S.Pietro.

Invece Tele 2000 , oggi chiusa, venne patrocinata dal democristiano politico regionale Pino Molino. Il costoso progetto televisivo, molto piu' complicato di quello radiofonico necessitava di attrezzature costosissime e per tali motivi le TV locali spesso non avevano lunga vita.

I primi tentativi di televisione sansalvese arrivarono nel 1981 con Tele MG del fotografo Masciale Antonio Gaetano. L’emittente Tele MG, sui canali UHF 39 e UHF 41, ebbe il contributo organizzativo del poliedrico cantautore sansalvese Alfredo Borzacchini il quale con una parrucca bianca in TV raccontava fiabe nella serie “Nonno Brontolo“ (favole poi anche pubblicate in volume dalla Grafica Futura die F.lli Di Rico di San Salvo). Tele MG aveva notiziari, oroscopi e programmi sui servizi sociali, agricoltura, sport, scuola e medicina.




Alfredo Borzacchini, con la parrucca bianca, interpreta Nonno Brontolo. Alla sua destra l'ascolta interessata Vitalia Masciale, figlia di Tonino (Gaetano Antonio Masciale), ideatore di TMG (TeleMasciale Gaetano)


Tele MG anticipò il progetto televisivo più solido del‘imprenditore sansalvese Armando Tomeo, promotore dell’emittente locale Tele Gong. L'ex-sindaco democristiano Tomeo da anni era già editore della testata giornalistica periodica “Gong”.


Peppino Romondio






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