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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri







Gente del mio paese




di Michele Molino




Vità chiàme Vitalène...

di Michele Molino

Fino a una ventina d’ anni fa a San Salvo era diffusa l’abitudine di dare al bambino il nome del Santo patrono Vitale.

Bastava che una persona pronunciasse la parola “Vitale” o “Vitalina”, si intuiva subito da che paese proveniva.

Purtroppo, non è più così. Da un’indagine condotta sui nomi più diffusi a San Salvo, coloro che si chiamano Vitale, rappresentano una specie in via d’estinzione.

Insomma, Vitale, è un nome che a San Salvo diventa sempre più raro.

La nostra città rischia di perdere una delle sue belle tradizioni, che in passato voleva che in ogni famiglia vi fosse un figlio che tramandasse il nome del Santo Patrono Vitale.

A dire il vero, in passato, la vasta diffusione del nome Vitale, creava spesso equivoco ed imbarazzo nell’ ambito dei rapporti interpersonali.

A tal proposito, si ricorda questo aneddoto: ”Vità chiàme Vitalène ca da iè a la càse de fràtime Vitàle pi vidà si ci sta Vitalucce, ca da iè a chiamà cumbà Vitale, lu iénnere di Vitalàune" (Vitale, chiama Vitalina e dille che deve andare a casa di mio fratello Vitale per vedere se c’è Vitaluccio, il quale deve andare a chiamare compare Vitale, genero di Vitalone).

Che tristezza veder scomparire Vitale, il nome simbolo dei Salvanesi.

Qualcosa si può fare.

Il sindaco o l’assessore alla cultura potrebbero istituire un omaggio simbolico a quelle coppie che scelgono di chiamare Vitale il nascituro.
Michele Molino






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