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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri







Ma chi sarebbero li salvanése

I racconti di Fernando Sparvieri



Un po' di storia locale raccontando personaggi










Alfredo Borzacchini
(alias Fred Boris)



di Fernando Sparvieri



II PARTE

L'ASCESA VERSO LA NOTORIETA'

La vittoria al Festival di Nizza, non portò tuttavia i grandi benefici sperati.  Alfredo venne invitato, insieme al maestro Di Fonzo, a partecipare come ospite d’onore al “1° Festival del Mare” di Ortona, troppo poco per uno che aspirava a diventare un cantante professionista.

Nonostante “Il Messaggero” di Pescara, diretto dal prof. Manlio Masci, che già prima del Festival di Nizza si era occupato di Alfredo in un famossimo  articolo del 14 gennaio 1959, con il quale Fred, da istrione che era, aveva osato sfidare Domenico Modugno in una "singolar tenzon" canora (sfida che non venne raccolta  da "Mister Volare"), avesse iniziato a pubblicare una serie di articoli su di lui, la sua notorietà restava sempre circoscritta alla provincia.

Fu allora che Alfredo si rese conto che per fare un vero salto di qualità era necessario abbandonare la mentalità provinciale e cercare di calcare palcoscenici più importanti.

Scelse Roma.

Dopo un primo periodo di ambientamento nella capitale, esibendosi tra i ristoranti di Via Veneto e Piazza di Spagna, cominciò ad avere i primi estimatori che ne apprezzarono sopratutto il suo modo  originale ed estroso di essere artista. Con poche lire in tasca la sua casa divenne la Taverna Margutta, ritrovo internazionale degli artisti di tutto il mondo. Qui papà Colombo, il proprietario, lo prese talmente in simpatia che lo ospitò gratuitamente per lungo tempo dicendogli: “Un giorno sarai anche tu grande. Spero allora che potrai pagarmi”.

Seguì un periodo in cui  venne ingaggiato per serate d’intrattenimento dapprima nel famoso Ristorante Nautilus e poi al Sains Souci, un Night di Roma, sfarzoso locale notturno. I giornali cominciarono a parlare di quel “pescarese” nella capitale. La voce si sparse per tutta Roma e le sue esibizioni incominciarono ad essere dei veri e propri eventi.

Fu proprio durante una sua esibizione al Nautilus che una sera ebbe una discussione con il cantante attore Santo Nicotera, il quale qualche giorno dopo, ricordandosi della sfida lanciata da Fred a Domenico Modugno, raccolse il guanto di sfida inscenando con Alfredo un divertente siparietto, con botta e risposta, che potrete leggere nell'articolo a fondo pagina.

La sua popolarità nella capitale divenne sempre più crescente. Così scrive il "Messaggero" di Roma:

"I PIU' BEI NOMI DEL CINEMA OGGI ALLE "TAVOLE IMBANDITE"

Questa sera, sabato, dalle ore 17 alle 23, giornata d'eccezione alla rassegna delle "Tavole Imbandite" allestita nei saloni di Palazzo Barberini a beneficio del Servizio  Assistenza Soc. della C.R.I.
I più celebri attori del cinema internazionale presenti a Roma, infatti, hanno accettato cortesemente e generosamente di intervenire per interpretare la parte di venditori di foto e di autografi ed assumere le vesti di barman. Verso le ore 19 Renato Rascel sarà il banditore di asta all'americana, mettendo in vendita un orologio svizzero d'oro e un pezzo pregiato di Argenteria Petocchi. Janne Mansflied  giungerà verso le ore 20, appena terminate le riprese di Racconti di Roma, David Niven sarà barman d'eccezione, Ugo Tognazzi sarà impegnato a preparare cochtail; Rossano Brazzi assumerà il compito di maestro di cerimonia, Claudia Cardinale, Silva Koscina, Fernandel, Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Thomas Milian e molti altri attori si aggiungeranno alla schiera di ospiti di eccezione. E' annunciato anche l'intervento di Fred Boris che nella sua qualità di cantautore e compositore si esibirà tra i presenti. (l'articolo è a fondo pagina).

Sempre in quel periodo venne scritturato per parti minori in films come “Caccia all’uomo”, film del  1961 diretto dal regista Riccardo Freda e “Capitani di ventura” con la regia di Angelo Dorigo. Quest’ultima pellicola venne proiettata qualche tempo dopo al cinema Odeon, stracolmo quella sera per vedere Alfredo, con papà Febo e mamma Dima, seduti in prima fila.

Ciò che sancì, tuttavia, una vera svolta nella carriera di Alfredo fu l'incontro con il principe Ilio Sforza Ruspoli, principe agricoltore, ambasciatore, banchiere, del quale Alfredo divenne grande amico. Il principe, che nel 1956 era stato fondatore dei Centri d’Azione Agraria, un movimento apartitico, interclassista, in difesa della civiltà contadina, lo invitò a collaborare con lui nella realizzazione di un suo antico progetto: incidere un disco riguardante il mondo rurale.

Il disco venne realizzato negli studi della RCA S.p.a. Roma, Via Tiburtina Km.12. Sulla copertina del disco è così scritto:  "IL CANTO DEL RURALE", parole di Sforza Ruspoli - motivo di Fred Boris - quintetto Roman five musical - CANTA FRED BORIS. Si trattò del suo primo un 45 giri. Nel lato1 vi erano incise due canzoni: "IL CANTO DEL RURALE" parole di Sforza Ruspoli e motivo di Fred Boris e "MAFIA" di Domenico Modugno - canta Fred Boris; nel lato 2 "LA BALLATA DELL'ASCENSORE" di Fred Boris  e "ULTIMO ADDIO" di Fred Boris - canta Fred Boris con il quartetto Roman five musical (notare l'errore quintetto sulla copertina e quartetto nel disco). Il disco venne prodotto dalla Boris Record, un marchio creato appositamente per l'occasione che omaggiava Alfredo con il suo cognome d'arte BORIS.

Finalmente sembrava fatta, il successo era dietro l’angolo. Il principe, dopo la realizzazione del disco, lo introdusse nei salotti mondani della capitale, nei quali con il suo carattere originale ed un po' bizzarro, Alfredo si conquistò molte simpatie. Sua grande amica e ammiratrice divenne la grande stilista Fernanda Gattinoni, che era nata a Cocquio-Trevisago  in provincia di Varese e che dopo esperienze nel campo della moda a Londra, a Parigi e a Milano, aveva aperto  nel primo dopoguerra un atelier a Roma.

Frequentando i salotti romani, Alfredo, che era anche un bel ragazzo, conobbe attrici e donne famose del mondo della borghesia romana.

E’ un po’ difficile dire quante donne si siano  innamorarate di  Alfredo, e che donne!

Da alcune lettere, che egli mi ha recentemente mostrato, ho potuto constatare che in molte avrebbero fatto ponti  d’oro pur di  averlo, di trattenerlo  al proprio fianco, ma Alfredo, forse perché scorreva nelle sue vene sangue circense ed il circo non ha fissa dimora, una sera all’improvviso, sparì da Roma, non prima però di aver salutato con un poderoso cazzotto un noto cantante invidioso, di cui tralascio il nome per una questione di privacy, abbandonando tutto, i sogni di gloria ed i suoi amori mondani, che lo cercarono a lungo invano.

Era fatto così Alfredo Borzacchini. Il suo carattere ribelle ed anticonformista, che forse erano i veri motivi per cui aveva fatto breccia nel cuore di molte donne, unito al forte senso di libertà, lo fecero fuggire dal quel mondo che aveva fortemente desiderato e di cui improvvisamente si sentiva prigioniero.

Abbandonò tutto e se ne andò a Milano.

Nella città meneghina rinasce a nuova vita ed inizia una vita artistica frenetica. Conosce Jader Baracca, titolare del famoso ristorante abruzzese “Hostaria del del Vecchio Canneto” di Milano, che lo scrittura per le esibizioni artistiche nel suo locale e che sarà per lui più di un fratello. Incomincia ad incidere i suoi primi dischi importanti, canzoni d'amori d'amore melodiche e sentimentali, stile anni '50-'60. Viene scritturato dalla Fonit-Cetra, la più grande casa discografica d'Italia, la stessa di Domenico Modugno. Si scopre scrittore ed inizia a scrivere su una pagina culturale della rivista universitaria ‘Democrazia Economica’. Conosce la donna della sua vita, la signora Bice, che sarà la donna copertina di molti suoi dischi, canta alla sera all'Hostaria del Vecchio Canneto", dove  molti vanno VIP appositamente per ascoltarlo (una sera andò a trovarlo il famoso pittore milanese Pietro Annigoni che colpito dalla sua simpatia lo ritrasse con un carboncino, facendogliene dono a fine serata - ved. a fondo pagina).

La sua anima di girovago circense però riaffora.

Se ne va in Versilia dove gli viene offerta una stagione estiva ai Ronchi, nel bar del Night “Oliviero”, tra i più famosi d'Italia insieme alla Bussola, nel quale si esibirà nella sala degli innamorati dinanzi a Linda Christian ed Edmund Purdon (come si legge in un articolo dell’epoca). Dopo un po' si scoccia e se ne torna a Milano, dove inizia una produzione discografica di tutto rispetto, sopratutto di ballate popolari, cantando insieme a Gabriella Ivo, una voce meravigliosa che sarà sua partner in numerossimi suoi dischi. Torna in vacanza a San Salvo e si ficca sotto i piedi la macchinetta fotografica di un turista tedesco che aveva osato fotografare un bambino sansalvese scalzo e seminudo. Se ne torna a Milano ove incidi altri dischi, ritorna a San Salvo e apre un negozio per articoli di caccia. Risale su a Milano, litiga con i discografici, poi fa pace, poi rilitiga, cambiando case discografiche a ripetizione (Fonit Cetra, Combo Record - Vedette, Corsair). Trova il tempo, tra un disco ed un'altro, di dedicarsi anche alla solidarietà: durante il fidanzamento con la sua Bice instaura una forte amicizia con il frate passionista padre Aniceto, che curava gli orfani di Casalecchio di Reno, che erano suoi fans e  stravedevano per lui (vedere la foto a fondo pagina).

Insomma un vero turbillon di idee.

Finalmente, cominciano a pensare i sansalvesi, ha trovato la sua strada. L'unica cosa che pare mancare alla sua carriera è la televisione.

Effettivamente Alfredo, nonostante incidesse dischi a ripetizione non si era mai visto in TV.

Lillino Artese, allora, suo compare, divenuto vice segretario provinciale della Democrazia Cristiana, scrive una lettera al Sen. Giuseppe Spataro, vastese, che era stato Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, nonché Presidente della Radio Audizioni Italiane e gli chiede di intercedere affinché Alfredo venga scritturato dalla RAI. 
Così racconta Alfredo quel che successe dopo: " Era il giovedì del 30 Aprile, non ricordo in quale anno, mi giunse una lettera che mi invitava a mettermi a disposizione del maestro Nello Segurini della RAI  insieme ai vincitori di San Remo, Germana Caroli , Mara Gabor, Ugo Molinari e Nino Canosa".

Erano i tempi in cui bastava una sola apparizione in televisione per diventare veramente famosi.

Nella lettera di risposta del 4 gennaio 1966, che il segretario di Spataro scrive ad  Artese (che potrete leggere a fondopagina), cosi si legge: “Caro Lillino, dalla RAI Radio-Televisione-Italiana, in relazione alle mie premure per il tuo raccomandato sig. Alfredo Borzacchini, residente a Cinisello Balsamo (MI) in Via Lombardia,31, mi è stato comunicato che l’interessato, invitato dal Centro di Produzione di Milano a sostenere un’audizione di musica leggera, non si è presentato alla prova stessa” (vedere a fondo pagina).

Roba dell'altro mondo. Era fatta, ma Alfredo non si era presentato.

Ma perché Alfredo non si era presentato a quell'audizione? Glie l'ho chiesto e me lo ha spiegato.

"Sono un figlio del circo" mi disse, "ed il circo è spettacolo umile, vero, pulito".

Alfredo aveva fatto una scelta ben precisa, quella di non essere un cantante alla moda, ma un moderno cantastorie, lontano dagli schermi e  schemi televisivi che gli sarebbero costati quei compromessi di cui non era capace, che gli avrebbero condizionato la vita e la libertà di decidere le sue scelte artistiche.

Che artista Alfredo!  Un antesignano di Fabrizio De Andrè.

Fu allora che capii Alfredo, il suo carattere, i suoi nervosismi e le cause che lo resero in gioventù così diverso ed insofferente verso gli altri. Gli altri volevano che lui facesse il barbiere, l'elettricista, il contadino. Alfredo era rimasto invece un figlio del circo che il destino aveva reso orfano del suo mondo. Gli mancava il tendone che era nel suo D.N.A. , quel tendone la cui volta sottile separa la terra dal cielo, dalle stelle e dai sogni di un triste clown capace di far ridere un bambino ed arrivare al cuore della gente mentre gli piange il cuore.

Che artista Alfredo! Un cantastorie con il sangue circense nelle vene.

Non a caso lo avevano chiamato Alfredo, come suo nonno, il capostipite del famoso Circo Borzacchini.

Fernando  Sparvieri




Il suo primo disco

Il canto del rurale
lato A
.


Mafia
di Domenico Modugno
lato B





Altre sue canzoni di quel periodo

Ballata di un ascensore
di Fred Boris Borzacchini




Ultimo addio
di Fred Boris Borzacchini 











Alcuni articoli del suo periodo d'oro







Articolo illegibile riportato integralmente nel racconto

















Si ringrazia per la proficua collaborazione Francesco D'Annunzio, funzionario comunale, che ha raccolto tutta la documentazione fotografica di Alfredo riportata in questo sito.
segue

dietro/avanti











I racconti di Fernando Sparvieri

Indice

Gente, usi e costumi del mio paese



Un libro sul web

MA CHI SAREBBERO
LI SALVANESE

di Fernando Sparvieri

Indice

I forestieri a San Salvo



I racconti del mare

I pionieri del mare ed altro


di Fernando Sparvieri
Indice

Emilie de Felicìlle 
(Emilio Del Villano)















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