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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri







Ma chi sarebbero li salvanése

I racconti di Fernando Sparvieri



Un po' di storia locale raccontando personaggi










GIOVANI NELLO SPIRITO
(L'autoscontro)

di Fernando Sparvieri



Questa mattina, recandomi in Piazza Giovanni XXIII, con grande meraviglia, anche se oramai ne me faccie marave' chiu' de niende (non mi meraviglia più niente), ho visto che ad un lato del palazzo municipale, alcuni operai stavano montando uno SKATE DANCE, un'attrazione da LUNA PARK, un macchinario con decine di seggiolini in fila, che rotea nell'aria al ritmo di musica, che farà la felicità dei ragazzi, ma che fa ggere' la coccie (farà girare la testa) e arijttà pure le vidélle (vomitare), al solo pensarci, le persone ormai sulla via del declino come me.

Per carità, nulla in contrario. Sono divertimenti moderni, roba da giovani.

I giovani si sa, da sempre sono sprezzanti del pericolo ed amanti di emozioni estreme, e nulla da obiettare anche sulla sua ubicazione in Piazza Giovanni XXIII, un tempo piazza Municipio, che sin dalla sua realizzazione ha più volte conteso a Piazza San Vitale, anch'essa un tempo denominata Piazza Municipio, il ruolo di piazza principale del paese, ma questo SKATE DANCE, dinanzi al palazzo municipale, luogo in cui nel corso degli ultimi anni si sono avvicendate varie attrazioni moderne, come ad esempio la pista di pattinaggio sul ghiaccio, mi ha fatto fare un tuffo nel passato, riportandomi indietro alla fine degli anni '50, quando per la prima volta nella storia di questo paese, guarda caso, montarono proprio lì, in quella piazza appena costruita, l'autoscondre (l'autoscontro), una vera novità per l'epoca.

Non ricordo bene se si festeggiasse San Vitale o San Rocco, le più importanti feste del paese, ma ciò conta poco nella storiella che vi racconterò.

Ricordo bene, invece, che quelle automobiline, con i pali della corrente dietro su cui vi erano  antenne che ruttévene (toccavano), facendo scintille, ad una stretta rete elettrificata a maglie, posta alla volta dell'autoscontro, vennero prese letteralmente d'assalto da giovani ed adulti, ma anche da qualche nonno. Vi era, ad esempio, una persona anziana, il cui nome era Vitale Artese, non il futuro onorevole, ma Zi' Vetále, che abitava in Via della Mirandola, il quale, con i capelli bianchi, vestito a festa, non scendeva mai dall'automobilina, tra l'invidia di noi bambini che avevamo terminato le nostre 100 lire per acquistare due miseri gettoni e stavamo lì impalati, ad assistere alle scorribande autoscontristiche dei fortunati ragazzi di turno, costretti anch'essi a scendere dopo qualche giro, avendo terminato i soldi.

Ma non fu l’unico Zi' Vitale, che dalla groppa dell’asino si sentì improvvisamente pilota automobilistico in autoscontro, ridendo e felice, dando e ricevendo colpi, dai giovani che l’avevano preso di mira, ma ricordo pure Zi' Angele Lunghe (Angelo Longhi), il nonno di Angelo, figlio di Ujerme (Guglielmo), che forse più prudente, preferì affidarsi alla guida della automobilina da parte dell'omonimo nipote, pagandogli le corse, rendendolo in quel momento un ragazzo felice, orgoglioso di cotanto nonno.

Angelo Longhi, alla guida,ed al suo fianco nonno Angelo.


L’autoscontro fu la vera grande novità in quella festa di San Vitale. Anche le ragazze, a due a due dentro le macchinine, quasi sempre intente a ritirarsi sino alle ginocchia le gonne per non mostrare le gambe durante gli urti, iniziarono i primi tentativi di emancipazione, forse incoraggiate da le spose  (dalle giovani fidanzate), che insieme ai loro fidanzati ufficiali, avevano ricevuto da casa l’autorizzazione a farsi un giretto in autoscontro con lo sposo, che sino ad allora si era limitato a portarle la domenica al cinema, dove però c’era il rischio, temutissimo dai genitori di lei, che allungassero le mani.

Eh sì! Erano davvero altri tempi quelli. Erano i tempi che stavano mutando. Erano i cosiddetti tempi moderni di allora.

Non so se lo SKATE DANCE avrà in questi giorni lo stesso successo del primo autoscontro. Credo proprio di no. I giovani vi saliranno a frotte, ma non so se apprezzeranno queste novità come un tempo le apprezzavamo noi, che dovevamo aspettare la festa di San Vitale per farci un giretto alla giostra nghe le cavalliccie o nghe le catinelle.

Ognuno è figlio del suo tempo, scrissi giorni addietro in un commento su facebook, aggiungendo di essere un ottimista per natura e che i giovani di oggi, che sembrano non apprezzare nulla, ricorderanno invece, sicuramente il loro tempo, fatto di computer, cellulari, SKATE DANCE, ed altre diavolerie moderne, nello stesso modo in cui noi oggi ricordiamo la nostra gioventù,  mentre i loro figli andranno su Marte o sulla Luna, sempre se riusciremo, noi contemporanei, a salvare il nostro pianeta.

Spesso sento dire in giro da persone anziane: “Io sono giovane nello spirito”.

Mi vien da ridere.

Essere giovani nello spirito non significa vivere ciò che rimane del proprio tempo facendo cose che si facevano quando si era giovani.

Essere giovani nello spirito significa fare ciò che oggi fanno i giovani, proprio come fecero Zi’ Vitale e Zi' Angele Lunghe, che per un pomeriggio, il giorno della festa di San Vitale, salendo su quelle macchinine dell’autoscontro, si sentirono felici ed al passo con i tempi.

Ma è 'na parole!

Fernando Sparvieri

18 Agosto 2021






I racconti di Fernando Sparvieri

Indice

Gente, usi e costumi del mio paese



Un libro sul web

MA CHI SAREBBERO
LI SALVANESE

di Fernando Sparvieri

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I forestieri a San Salvo



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di Fernando Sparvieri
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(Emilio Del Villano)















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