WWW.SANSALVO@antica.it


HOME
 





ALCUNI FRA I POST PIU BELLI  DI...  

SEI DI SAN SALVO SE...
I POST  STORICI
DI PEPPINO ROMONDIO



Peppino Romondio
Mio padre Michele Romondio , militare ed ex-partigiano della brigata Savona
Peppino Romondio
Gonfalone della città di San Salvo


Peppino Romondio

  • Lucia Fitti Il significato dello stemma, grazie!!!
    28 marzo alle ore 16.41 · Mi piace
  • Peppino Romondio E' lo stemma emblema ereditato dai frati cistercensi della Real Badia S.Salvi (da real deriva la corona).L'emblema simboleggia una botte (uva e vino) piena di spighe di grano (farina e pane) con sotto due rami (ulivo e alloro ). L'ulivo è simbolo di pace mentre l'alloro dal termine Lauro indica laurea sinonimo di antica sapienza
    28 marzo alle ore 16.49 · Modificato · Mi piace ·1
  • Stefano Marchetta Peppì è quercia e alloro
    28 marzo alle ore 17.52 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Tra l'altro lo stemma originale cistercense non aveva i rami sotto ma era solo una botte di legno con le spighe e la corona 
    28 marzo alle ore 18.40 · Mi piace
  • Stefano Marchetta Sì è stato arricchito in sequito
    28 marzo alle ore 21.21 · Mi piace
  • Gaetano Antonio Masciale c'era anche un gonfalone pitturato dalla ormai defunta ARTESE ROSINA, mio padre lo portava annodato alla sua tromba da banditore ma non ricordo che fine abbia fatto.
    7 maggio alle ore 20.30 · Modificato · Mi piace
  • Lucia Fitti Grazie Peppino Romondio!!
    7 maggio alle ore 20.53 · Mi piace

Peppino Romondio



  • Peppino Romondio
    foto di Peppino Romondio.
    3 ore fa · Mi piace
  • Umberto Di Biase ...a me piace pensare che quello, sulla sponda sud, sia un faro..il faro di Buca.
    3 ore fa · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio anche a me piace l'idea !!! forse però era a c/da Marozzo di Montebello .... un pò più a sud
    3 ore fa · Mi piace
  • Peppino Romondio Buca Frentanorum era un importante porto militare del popolo italico frentano, il golfo bucano era esteso e forse accorpava la costa da Penna Luco (Puntapenna) fino a Petacciato
    3 ore fa · Mi piace
  • Peppino Romondio Histonium prima di Roma era poca cosa
    3 ore fa · Mi piace
  • Umberto Di Biase Plinio il giovane parlava del "Trigno portuoso", però sinceramente con il pescaggio di quelle imbarcazioni romane...lì non c'è abbastanza fondale...sei tu lo studioso. 
    3 ore fa · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio L'antico disegno della costa ha subito erosioni e sconvolgimenti con derivazioni forzate sullo sbocco del trigno. L'antico fiume trigno, secondo i libri antichi , sboccava a mare con tre rami di cui quello detto Major era risalibile con piccole imbarcazioni
    3 ore fa · Mi piace
  • Peppino Romondio Strabone a proposito ha lasciato indicazioni geografiche specifiche .... pare che Buca distava 200 stadi di navigazione da Lesina (Ho il testo originale tradotto in latino ma è cosa un pò pesante)
    53 minuti fa · Modificato · Mi piace
  • Umberto Di Biase Cerchiamo di scoprire le coordinate approssimate e tra un paio di mesi andrò a farci qualche immersione.
    3 ore fa · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio OK
    3 ore fa · Mi piace
  • Umberto Di Biase Ero bravo in latino, ma forse me la cavo meglio in acqua. ahahah
    3 ore fa · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio
    3 ore fa · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio
    3 ore fa · Mi piace · 2
  • Umberto Di Biase da lacrime 
    3 ore fa · Mi piace · 2
  • Umberto Di Biase ...per un campanilista poi.....
    3 ore fa · Mi piace · 2
  • Nicola Fanghella Roba forte ragazzi.... sono emozionato nel sapere che ci sono molte persone che come me sono attratte dal nostro passato cercando di riempire quel vuoto che in molti, a volte volutamente, a volte per pigrizia o pressappocaggine, si sono impegnati a non voler riempire.
    circa un'ora fa · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio Giuseppe Romain Joly scrisse nel 1891: 
    “Histonium est au couchant de Buba,Buca de Pline,dont le nom modern est Marozzo. C'est un bourg peu èloignè de l'embrouchure du Frigno o Trigno. 
    (Joseph Romain Joly- Ancienne Gèographie Universelle -Tomo I pag 95 –anno 1891)
    41 minuti fa · Mi piace
  • Peppino Romondio Strabone nella sua opera scrisse: 
    ...Buca dei frentani a confine con Teano Apulo (Civitate di Puglia) dista 200 stadi marini dalla palude lagunare ( Lesina)” ............................“Dopo il lago (Lesina) si naviga per Buca Frentanorum distante 200 stadi dal gargano. (STABO,Hyp.Hist.,L. V -VI ,p57 ) 
    Duecento stadi marini erano circa 25 miglia romane ovvero quasi 37 Km.
    Secondo Strabone dopo 37 Km di navigazione dal lago di Lesina si raggiungeva la città frentana di Buca,ubicata probabilmente sulla costa tra Termoli e Puntapenna nell'area Marozzo vicino al trigno da Plinio definito “flumen portuosum” e poi compresa nella quarta regio augustea detta Samnium.
    “Sequiter regio quarta gentium,vel fortissimarum Italie.In ora Frentanorum a Tipherno flumen trinium portuosum,oppida: ISTONIUM, BUCA,ORTONA,ATERNUS AMNIS....“(Plinio) 
    Plinio collocò la città frentana di Buca tra Ortona ed Histonium con un errore di sito giustificabile perchè la sua era solo una relazione militare sui porti zonali e non un trattato di geografia come gli scritti di Strabone e di Claudio Tolomeo
  • Peppino Romondio Secondo il geografo alessandrino del II secolo d.C. Claudio Tolomeo
    la città di Buca Frentanorum aveva come coordinate geografiche 41°,40 di latitudine e 41°,40 di longitudine, mentre la città di Histonium era a 41°,30 e 41°,45.
  • Peppino Romondio Nel 1651 Philipp CLUVER in “Introductionis in universam geographiam,tam veteram quam novam“ collocò la città di Buca vicino alla foce del trigno.
  • Peppino Romondio Domenico Romanelli scrisse: “BUCA,anche detta Bucara,Bica e Buba,per molti è Termoli e per altri è Marozzo nelle immediate vicinanze“. (D. Romanelli, Antica topografia istorica del regno di Napoli).
  • Peppino Romondio e di Buca così scrisse anche Massimo Fabi nel 1856 nella sua Corografia Antica :
    “Buca,Buba o Boyca,città del Sannio nella sponda del mare superum,a poca distanza dalle isole diomedeee , era porto dei frentani.La sua posizione è dubbia anche se Reithard la riporta a Termoli
  • Umberto Di Biase e allora perchè "Il Trigno portuoso"?
     
  • Peppino Romondio Perchè Buca era vicino al trigno ed era porto militare dei frentani
     
  • Umberto Di Biase Forse in quei tempi c'era più fondale
     
  • Peppino Romondio di sicuro !!! hai visto la nostra costa senza le barriere stava del tutto sparendo .... immagina in oltre 20 secoli cosa ha divorato il mare..... ricorda poi le modifiche fatte dai d'Avalos sulle derivazioni fluviali .... mettici l'opera dell'uomo nei secoli ed ottieni questo risultato frutto anche di bradisismi,maremoti ecc ecc
     
  • Umberto Di Biase Dottò ho fatto centinaia di immersioni in quella zona...solo qualche bossolo da 30 cm....niente altro.(a parte le spigole) ahah
  • Peppino Romondio Negli anni settanta il prof.Filippo Di Donato dell'università di Pescara fece effettuare alcuni rilievi foto-aerei ad infrarossi sulla costa settentrionale termolese. Di Donato ipotizzò 
    nei fondali la presenza dei resti di una città distrutta da un bradisisma ed indicò l‘esatto punto nel tratto nord di Termoli (a circa 5-6 Km) lungo la costa tra trigno e sinarca.
    E' difficile indicare comunque con esattezza il sito di Buca perchè a riguardo occorrono ancora precise indagini di archeologia classica e subacquea.
     
  • Peppino Romondio Umbè s' era facil l'aveven già rituvit da nu pezz !!!!
     
  • Peppino Romondio Umbè s' era facil l'aveven già rituvit da nu pezz !!!!
     
  • Umberto Di Biase A nord di Termoli c'è solo l'aspro, un fondale di 10 metri al traverso del grattacielo...ma è solo roccia e qualche astice.
     
  • Peppino Romondio buoni gli astici !!!! secondo me bisogna esplorare meglio i fondali del tratto tra il sinarca e il trigno
     

Peppino Romondio

Peppino Romondio
Icona d'Abruzzo

Peppino Romondio
Anno 1834 -San Salvo contava 1223 abitanti di cui 583 maschi e 640 femmine


Peppino Romondio

Peppino Romondio
I greci chiamavano l‘adriatico Adriatikos ed invece i romani ilo ciamavano Hadriaticum - Adriaticus o Superum mare.Nel medioevo diventerà il Mar di Venetia ed anche Mar Dalmaticum. L‘adriatico è chiamato dagli albanesi Deti Adriatik e dai croati Jodransko More . Si ritiene che il nome di questo mare fosse derivato dalla colonia romana di Hatria (Atri) anche se altri studiosi pensano che tale nome sia derivato dalla città veneta di Adria vicino Rovigo. L'adriatico è lungo circa 800 Km ed è largo circa 150 Km, ha profondità variabili da 300 mt nella parte più settentrionale fino ai 1200 mt nella parte più meridionale. I fondali dell'adriatico come gli abissi del restante mediterraneo conservano le antichità di molti navigli naufragati.

Peppino Romondio


Peppino Romondio

Peppino Romondio
Dal lontano settecento San Salvo aveva la Taverna badiale, locanda citata nell’onciario, nei carteggi dei frati celestini vastesi e in diversi documenti dell'archivio storico del comune di San Salvo. Questa fattispecie di locanda era un ritrovo di piazza per i sansalvesi .In tale taverna si giocava a carte e alla morra fino a tarda notte. I sansalvesi dopo la passatella di vino spesso tornavano alle case mezzo sbonzi . La“Taverna badiale” confinava con la dimora del signor Andrea Ciavatta . Il locandiere gestore del 1742 era Carmine Ciavatta il quale da affittuario della taverna pagava 40 ducati d’affitto per gestire la locanda. Le frequenti sbronze spesso terminavano con litigi e discussioni tra i compaesani frequentatori della taverna. I sansalvesi con con lunghe cappe nere sfidavano il freddo invernale e si riscaldavano con i caminetti a legna o con bracieri a carbonella ed ovviamente un boccale di vino alla locanda di sicuro spezzava quei freddi. Alla Taverna badiale si poteva anche dormire sul rumoroso materasso di foglie secche di granone.
Rari erano i foresterieri di passaggio che pernottavano alla taverna del borgo sansalvese costretti al mattino perfino a svuotare all'esterno della stradina il pitale di coccio smaltato dove durante la notte avevano fatto i bisogni.

Peppino Romondio
San Salvo 1895


Peppino Romondio
.
Il 12 marzo 1950 i contadini sansalvesi con zappe e forconi occuparono il bosco motticce.Volevano disboscare ed utilizzare tali terreni come poderi agricoli. I carabinieri arrestarono 23 manifestanti . La protesta sansalvese continuò ancora il 13 e 14 marzo 1950 e continuò l'occupazione del bosco.Da Chieti arrivarono centinaia di carabinieri. L‘occupazione del bosco motticce venne smobilitata senza fatti di sangue grazie soprattutto all’intervento dell‘onorevole comunista marsicano Bruno Corbi, il quale garantì ai contadini sansalvesi il suo interessamento politico in merito a tale questione. Alcuni mesi dopo il sindaco del paesino Domenico Cervone venne informato dalla prefettura provinciale che le autorità competenti avevano concesso il via libera al disboscamento del motticce. Gli amministratori sansalvesi assegnarono in enfiteusi diversi lotti di risulta ma tali concessioni diedero origine a diverse critiche e dissapori politici

Peppino Romondio
 

Peppino Romondio
.Bevete un cinzanino !!!!


  • Peppino Romondio Riscossione contributo dalla cassa depositi e prestiti per la costruzione dell'edificio scolastico (la scuola vecchia)
    22 marzo alle ore 17.56 · Mi piace
  • Fernando Sparvieri Interessante, sopratutto la pubblicità. Poi oggi ce la prendiamo con la RAI. Ha origini antiche.


Peppino Romondio

Le stradine sansalvesi nel 1909 erano ancora senza asfalto ed avevano un selciato in terra battuta e pietre. Specie d'inverno le pozzanghere abbondavano e le stradine si trasformavano in vere latrine anche perché le abitazioni non avevano ancora i servizi igienici. Contro queste cattive abitudini i decurioni sansalvesi nel 1909 emanarono rigorosi divieti che permettevano la minzione solo in aree distanti oltre 50 mt dall'ultimo fabbricato del borgo. Le nuove norme vennero emanate per l’igiene urbana e vietavano anche la coabitazione con gli animali domestici tipo: polli,conigli,capre e maiali.

Peppino Romondio
Questa cartina è degli anni '40
Peppino Romondio
Nella notte del 15 ottobre dell'anno 1761,il brigante beneventano Pietro Palumbo fù sorpreso a rubare sacchi di farina presso il mulino pantanello. Venne freddato con l'archibugio dal mulinaro Domenico Angelucci,fattore dei frati celestini vastesi,e alcuni mesi dopo quest'ultimo venne assassinato presso la cascina rurale di piana Sant'Angelo un casolare restaurato che era sorto sul sito di un antica domus romana andata distrutta. Questo casolare medioevale è ancora oggi in piedi nell‘area saliventana-sansalvese. Passò dopo l'enfiteusi dei monaci celestini vastesi più volte di mano e alla fine tale stabile giunse agli eredi romani della famiglia Nasci.


Peppino Romondio
Nell’estate del 1567 la flotta del Solimano turco capeggiata da Pialy Pascià compì una scorreria lungo le coste dell'adriatico centrale.I turchi ottomani saccheggiarono Ortona,S.Vito, Vasto, San Salvo e Termoli poi subito dopo attaccarono anche le isole Tremiti,dove fallito il tentativo di sbarco dal 5 all'8 agosto per tre giorni assediarono l'arcipelago tremitese prima di abbandonare la loro impresa.
Peppino Romondio

Nel 1526 alcune famiglie slave raggiunsero anche il borgo sansalvese dove si integrarono con i residenti sansalvesi e collaborarono nella coltivazione dei cereali.I diversi carteggi dell’epoca riportano i nomi di alcuni slavi cerealicultori delle terre sansalvesi. Uno di loro era Pietro Francovicchio(Francovich) ma c'erano anche i fratelli Gaspare e Annibale de' Rado (Radovacz) e molti altri ancora . (A.Slade,doc.1576 carteggi d'Archivio del notaio Viti ).


Peppino Romondio

Peppino Romondio

L'operazione contro il brigantaggio nel vastese portò al comandanteChiaffredo Bergia il conferimento della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
"Per l'intelligenza di cui dette prova nelle replicate perlustrazioni ed inseguimento, nonché per l'incontestabile valore spiegato nei due successivi combattimenti lottando corpo a corpo col famigerato capo banda d' Alena e col brigante Pomponio, i quali rimasero uccisi nel conflitto. - Bosco Dogliola e Furci (Chieti), 27 settembre - 2 ottobre 1870'

Allo stesso fatto d'armi va riferita anche la seguente lettera scritta di pugno dall'allora brigadiere Chiaffredo Bergia:
"San Buono, 6 novembre 1870. Al sig. Comandante l'Arma del Circondario. Prevengo la S. V. Illustrissima che oggi stesso, porgendo i miti ringraziamenti ai componenti la Giunta municipale di Lentella, ho pregato il Sindaco a volersi compiacere distribuire le lire 50, accordatemi per la distruzione della banda Pomponio, nel seguente modo: ai poveri di quel Comune, L 20; ai danneggiati dal terremoto nella Calabria, L. 10; all'asilo infantile di Chieti, L 10; all'Istituto delle figlie dei militari Torino, L. 10. "


Peppino Romondio

Peppino Romondio

Intorno al 1600 il distretto vastese aveva terre produttive per 305 milamoggi napoletani su una superfice totale di 384 miglia quadrate.
Il circondario del vastese comprendeva 41 comuni secondari. I boschi ingombravano le contrade di: Atessa,Scerni,Carpineto e Santo Salvo con estese selve nel Motticce e Bufalara.La legna e le ghiande abbondavano come gli animali selvatici: lupi,capri,volpi,lepri,cinghiali, martore, allodole, beccacce, starne,oche,anitre,colombe,tordi e altri pennuti.
In tali boscaglie si annidavano pericolosi rettili soprattutto vipere ed aspidi.
Nei boschi di Lentella e Villa Cupello i porcari raccoglievano prelibati tartufi neri (tuber nigrum), more e asparagi selvatici. Nella vallata di Dogliola vi erano tratti sabbiosi anticamente ricoperti dal mare dove ancora oggi le rocce calcaree presentano tipiche impronte di pesci e mulluschi. Nei terreni di Villa Cupello e Santo Salvo vi erano aree infette da solfato di calce. Tra Tufillo,Dogliola e Fresagrandinaria, vicino alla sponda sinistra del trigno si coltivava il riso ma tali coltivazioni spesso provocavano miasmi, esalazioni nocive e malattie mortali. Venivano raccolte molte erbe selvatiche spontanee : cicorie,boraggini,cime di vitalba, luppoli,foglie molli e funghi. Negli orti si coltivava la robia indigena (Rubia Tinctorum) con le cui radici le donne zonali tingevano i panni,grembiuli e berretti. I panni di lana venivano colorati di verde con i decotti di foglie di carciofo (Cynaria 
Sedimus) ed invece di giallo con i decotti di cortecce di melo selvatico (Pyrus Malus). Gli orti venivano concimati e ingrassati con spazzature di stalla,sterchi animali e residui di latrine. Gli orti producevano ottimi: cavoli, rape,cicorie,lattughe,bietole,agli,cipolle,carciofi, peperoni ,cardi,finocchi, rafani,carote,zucche, cetrioli, boragini, zucchine e patate.


Peppino Romondio
A Bologna nell’aprile 1916 il sansalvese Vitaliano Ciocco all’ateneo della facoltà dimedicina e chirurgia discuteva la sua tesi di laurea dal titolo:”condotta del chirurgo nelle ferite del torace” e subito dopo analizzava due casi di clinica medica,due casi di clinica chirurgica ed uno di necroscopia clinica.



Peppino Romondio
Il 30 luglio 1627 un forte sisma con numerose scosse d‘assestamento provocarono molti crolli in capitanata di puglia. Un vento caldo australe, in puglia chiamato Favonio ed in abruzzo invece detto Garbino , aveva preceduto il gravissimo terremoto. Il sisma provocò molti crolli anche in molise e abruzzi. Rovinò molte città e fece crollare dimore a: San Severo,Torremaggiore, Serracapriola, Lesina, S.Nicandro, Troia, Camporino, Termoli e Tremiti. Gravi danni si ebbero anche in abruzzo e molise a: Ripalta, Montenero, Santosalvo, Vasto, Casalbordino, Francavilla, Ortona e Lanciano.
Vicino Lesina l’acqua dai pozzi si rovesciò all’esterno e sulle rive del fortore il mare arretrò all‘improvviso di circa due miglia poi d‘impeto si rovescò sulla costa distruggendo tutto ciò che incontrava. L’acqua riversata emanava dei nauseabondi odori sulfurei. (Atti del Real Istituto di scienze naturali di Napoli-Anno 1863-pag 321-322)

Peppino Romondio
Questo decreto borbonico parla di un notaio all'epoca residente a San Salvo, qualcuno mica ne ha mai sentito parlare ???

Peppino Romondio
Visto che sta per arrivare S.Vitale , vi presento il cardinale Pier Luigi Carafa o meglio Petrus Aloysius Carafa colui che ha donato le reliquie di San Vitale alla città di San Salvo nella prima metà del settecento.


  • Peppino Romondio Tutti i sansalvesi lo avevano sentito nominare ma pochi avevano visto la sua effige tratta da un coevo libro del settecento.
    28 marzo alle ore 20.01 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio 
     Il 15 dicembre 1755 mons.Pier Luigi Carafa, abbate commendatario della badia de SS Vito e Salvo si spegneva a Roma all'età di 79-anni non ancora compiuti e dopo 27 anni di cardinalato. La salma del cardinale della diocesi di Ostia-Velletri venne tumulata nella cattedrale romana di S.Andrea delle Fratte al lato destro della cappella di S.Francesco di Sales.
    A memoria del probo cardinal Carafa venne eretto un avello con la statua che lo raffigurava genuflesso.La scultura venne realizzata da Pietro Bracci (1700-1773) artista toscano allievo del maestro romano Bartolomeo Chiari. La lapide sepolcrale del card.Pier Luigi Carafa di Belvedere con l’iscrizione settecentesca incisa sul marmo venne invece posizionata nel pavimento della chiesa di fronte alla stessa cappella. 
    (Lorenzo Cordella,Memorie storiche de‘ Cardinali della Sacra Romana Chiesa-Anno 1794 pag.236-237)
    Il card.Pier Luigi Carafa generoso coi poveri,probo con le chiese e luoghi pii era stato anche compassionevole con gli infermi ed aveva detenuto molte prebende e titoli presbiteriali, diaconali, vescovili e cardinalizi.Poco prima di morire era divenuto Decano
    del Sacro Collegio. Aveva collaborato con 3 pontefici. Clemente XI lo aveva inviato come vicedelegato in assenza del preside Marcello d’Este ad Urbino dove poi restò a governare per tre anni e poi fù nominato Chierico della Camera e maggiordomo per-
    sonale del card.Renato Imperiali il quale nel 1708 lo portò con se a Milano come Legato. Nel 1713 divenne Nunzio in terra toscana e quattro anni dopo Segretario de‘ Vescovi e Regolari.Tale carica lo condusse al Cardinalato col titolo di S.Lorenzo in Panisperna. Sotto papa Benedetto XIV arrivò al vescovado di Albano,Ostia e Velletri. 
    (Giuseppe De Novaes-Elementi della storia de‘ Sommi Pontefici-p.142-Napoli 1822)
    28 marzo alle ore 20.14 · Modificato · Mi piace
  • Peppino RomondioDopo l'abate card. P.L.Carafa , morto a dicembre del 1755,la Santa Sede nominerà il neo-abate commendatario de’SS Vito e Salvo : il nobile napolitano card. Giovanni Costanzo Caracciolo de‘ principi di Santobono (19/dic/1715 - 22/sett/1780),diacono di S.Eustachio e dal 1759 cardinale di S.R.Chiesa. Il card.Caracciolo principe di Santobono morirà nel 1780 e verrà sepolto nella cattedrale romana di S.Eustachio. 
    (Ann. Pont.-Anno 1790-pag 80)
    28 marzo alle ore 20.17 · Mi piace · 2
  • Eugenio Di Petta Sei un grande 
    28 marzo alle ore 22.26 · Mi piace · 1
  • Luciana Colameo Complimenti
    29 marzo alle ore 11.59 · Mi piace · 1

Peppino Romondio
San Vitale con la barba lunga

  • Nicolino Ciavatta tropp bell
    3 ore fa · Mi piace · 1
  • Fernando Sparvieri nghi la varve o senza la varve, pi nì Sande Vetale è sempre nu Suante 'nghi li baffe.
    2 ore fa · Modificato · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio 
    2 ore fa · Mi piace · 4
  • Luigi Morrone San vitale di marittima!
    2 ore fa · Mi piace · 1
  • Fernando Sparvierii  Uè! miche ci sta nu sole Sande Vetale pi la fire!
    2 ore fa · Mi piace
  • Liliana D'Angelo Però a Ravenna il dito di San Vitale ...non c'è ..ci sono rimasta male ..
    2 ore fa · Mi piace
  • Peppino Romondio  è una storia molto lunga quella di S.Vitale
    2 ore fa · Mi piace · 2
  • Fernando Sparvieri Peppì. Sintetizzila.
    2 ore fa · Mi piace · 2
  • Liliana D'Angelo Don Cirillo ci diceva sempre che noi avevamo tutto il corpo .,e solo il dito di San Vitale stava a Ravenna ...
    2 ore fa · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio  non è cosa da quattro righe Fernando (il mio libro spiega bene diverse parti di questa strana storia )
    2 ore fa · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio  ti posso solo dire che i resti di San Vitale sono dislocati in diverse chiese ( forse anche troppe )
    2 ore fa · Modificato · Mi piace · 1
  • Liliana D'Angelo Mah ...comunque la chiesa di San Vitale non è una chiesa ...l'ho visitata ed è bellissimo
    2 ore fa · Mi piace · 1
  • Liliana D'Angelo Ma di San Vitale nessuna traccia
    2 ore fa · Mi piace
  • Peppino Romondio  quella di Ravenna è una basilica molto bella e ricca di preziosi mosaici bizantini
    2 ore fa · Mi piace · 1
  • Fernando Sparvieri In attesa della pubblicazione del tuo prezioso lavoro, che già mi hai mostrato e non basterebbe un anno per leggere tutto, secondo me hai già risposto. Come al solito dove finisce la storia ed inizia la leggenda è sempre difficile capire.
    2 ore fa · Mi piace · 3
  • Peppino Romondio  All’estero e in Italia vi sono molte chiese titolate a S.Vitale.Nella penisola si contano 32 chiesette ubicate nelle città di: Ravenna,Roma,Napoli,Parma,Venezia,Pistoia, Granarolo d'Emilia(BO), Calderara di Reno(BO), Medaglino (PD), Misasno di Zocca (MO), Lemignano Collecchio (PR),Baganza(PR), Salsomaggiore Terme(PR), Besenzone (PC), Pomaro di Piozzano (PC), Olmo di Gattatico (RE),Carpineti (RE), Borgonato di Corte Franza (BS), Seniga (BS), Masano di Caravaggio (BG), Olate di Lecco (CO),Pessano (MI),Busca (CN),Annone Veneto(VE),Caggia (VE), Castelnuovo Vicentino(VC),Romalio(TN),Muzzana(UD), Montecchio Maggiore(VC) Rovere Veronese (VR) , Marittima (LE) e San Salvo (CH). 
    Queste ultime due città sono gemellate da settembre 1984.La città apula di Marittima festeggia S.Vitale martire dal 1589 mentre la gemella S.Salvo soltanto dal 1746.
    circa un'ora fa · Mi piace · 1
  • Fernando Sparvieri  Per chi fosse interessato all'argomento vi posto un video di Marco Granata, che insieme a Giovanni Artese, ha anche pubblicato un libro su San Vitale.http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded...
    Effigi di San Vitale - Video Marco Granata
    Marco Granata, appassionatissimo di San San Vitale Martire,percorre un viaggio alla scoperta delle effigi del Santo, Patrono di San Salvo.
  • Peppino Romondio  Il vescovo milanese S.Ambrogio nel 393 a Firenze nell‘“exhortatio virginitatis“diede notizie anche delle ritrovate reliquie di S.Vitale. Disse S.Ambrogio che Vitale era schiavo di Agricola (forse un ebreo) e furono entrambi condannati al sulpizio nella città di Bologna. Per primo Vitale subì ogni tipo di tortura al fine di condizionare il padrone Agricola al pentimento. A detta di S.Ambrogio non vi era parte del corpo di S.Vitale senza ferite o segni di tortura. I romani dell‘imperatore Diocleziano dopo le inutili 
    torture, li crocifissero entrambi.Secondo Gian Domenico Gordini i cadaveri furono poi sepolti nel cimitero ebraico di Bologna.
    (G.D.Gordini- Vitale e Agricola,santi martiri di Bologna in Bibl.Sanctorum –T.XII-Roma 1969) 
    I corpi dei due martiri vennero ritrovati a Bologna nell‘anno 393 e furono dissepolti dal vescovo milanese S.Ambrogio alla presenza di Eustachio vescovo di Bologna che poi diffusero il culto dei due martiri. Parte delle reliquie di S.Vitale vennero portate a Firenze, a Roma e Milano,altre vennero concesse al vescovo di Nola, al vescovo di Rouen ed al vescovo di Clermont. La cattedrale di Ravenna, città natale di S.Vitale, sorse nella seconda metà del sec.V quando già il culto del martire S.Vitale era arrivato a Napoli 
    allora città del ducato bizantino. Tra il 550 e il 660 la città di Napoli era sotto il ducato bizantino con capitale a Ravenna. Le reliquie giunte a S.Salvo alla metà del settecento erano quelle che erano state depositate a Roma presso la Santa Sede.
    circa un'ora fa · Mi piace · 3
  • Peppino Romondio S.Vitale è festeggiato a San Salvo il 27 e 28 di aprile come anche a Ravenna che festeggia il santo martire dal IX secolo.Invece Bologna festeggia S.Vitale il 4 novembre poichè segue 
    un locale calendario liturgico del sec.IX e non il Martirologo Romano del 1586.
    circa un'ora fa · Mi piace
  • Peppino Romondio  Adesso è più chiara la faccenda !!!!
    circa un'ora fa · Mi piace · 1
  • Liliana D'Angelo Grazie interessante
    circa un'ora fa · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio  è una questione di date
    circa un'ora fa · Mi piace · 1
  • Liliana D'Angelo Bravo Peppì
    circa un'ora fa · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio  è il santo del nostro paese ed è giusto sapere in proposito
    circa un'ora fa · Mi piace · 1
  • Liliana D'Angelo Infatti
    circa un'ora fa · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio ovviamente restano ancora molti dubbi : San Vitale era un soldato romano semplice ? un graduato cavaliere romano ? un semplice cittadino latino servo di Agricola ?? è difficile dire cosa realmente era ma di sicuro fu un martire della chiesa cattolica
    circa un'ora fa · Modificato · Mi piace · 4
  • Evelyn Ortolano Grazie signor Peppino Romondio per questa splendida lezione di storia .io sono molto devota a San Vitale
    31 minuti fa · Mi piace · 2

  • Fernando Sparvieri Per chi fosse interessato all'argomento vi posto un video di Marco Granata, che insieme a Giovanni Artese, ha anche pubblicato un libro su San Vitale.http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded...
    Effigi di San Vitale - Video Marco...
    YOUTUBE.COM|DI FERNANDOSPARVIERI


Peppino Romondio
GUAGLIOOOOO' !!!!!!!! .... S' TAFFERR POVER E TA' !!!!

Zi Fileppe Nutarangele (Filippo Notarangelo)

  • Peppino Romondio ... e ni z davam a l' cacchiat !!
    20 marzo alle ore 18.32 · Mi piace
  • Peppino Romondio il termine "Cacchiat" deriva dalla voce del verbo "Truciolare" che indica anche "Zagaiè" o meglio darsi al piede
    20 marzo alle ore 18.38 · Modificato · Mi piace ·1
  • Umberto Di Biase trusciulijei semmai ahah
    20 marzo alle ore 18.38 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio italianizzato in Truciolare
    20 marzo alle ore 18.39 · Mi piace · 1
  • Orazio Di Stefano Peppi' ma è zi filepp ?
    20 marzo alle ore 21.08 · Mi piace
  • Angelo Di Pierro Zì Filippo!!!..... Il nostro spauracchio.
    20 marzo alle ore 21.21 · Mi piace
  • Orazio Di Stefano Ora sappiamo cosa hanno avuto in comune la mia e la tua generazione: ZI FILEPP
    20 marzo alle ore 21.24 · Mi piace · 1
  • Fernando Sparvieri Un mito. Uno spauracchio che rideva sotto i ... baffi.
    20 marzo alle ore 21.36 · Mi piace · 2
  • Angelo Di Pierro Infatti è così Fernando. Abitava di fronte alla mia vecchia casa. Dopo avercela fatta fare sotto, se la rideva sotto i...baffoni.
    20 marzo alle ore 21.38 · Non mi piace più · 3
  • Ennio Di Pierro Nutarangel ni er malament i piaciav lu bicchiric
    20 marzo alle ore 21.58 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio non era cattivo ma ci faveva impaurire di brutto .... io lo ricordo con un cappottone militare lungo con quei baffoni da gatto rampante con la sua andatura lenta e scrutante !!! 
    21 marzo alle ore 11.26 · Mi piace · 1
  • Dario Di Tullio me lo ricordo anch'io ...un bel tuffo nel passato...
    21 marzo alle ore 11.55 · Mi piace · 1
  • Nicolino Ciavatta Grande z flepp
    21 marzo alle ore 12.33 · Mi piace · 1
  • Nicolino Ciavatta birra moretti
    21 marzo alle ore 12.34 · Mi piace · 1
  • Gianni Pepe Z Felepp !!!
    21 marzo alle ore 16.51 · Mi piace

Peppino Romondio


Peppino Romondio
Questa cartolina originalissima della mia collezione privata è stata spedita nel 1936 da Rodolfo Granata all'amico cav.Dall'Oglio di Trieste. Sul retro della cartolina c'è scritto in piccolo prop.riserv. Pietro Marzocchetti-San Salvo .... probabilmente fu lui a commissionare a scopo commerciale una serie di fotocartoline del paese

Peppino Romondio
Questa invece è stata spedita al sig Gigolini Giuseppe di Settimo Torinese dal nostro compaesano Del Villano sempre nell'aprile 1936


  • Umberto Di Biase cand'è bell sand salv me! 
    28 marzo alle ore 19.46 · Mi piace · 3
  • Antonella del Villano Del Villano....chi?
    28 marzo alle ore 20.30 · Mi piace
  • Ottaviano Meola sai peppe questa foto mi fa notare che prima i piani regolatori venivano rispettati e a ragione. Si vede uno sfondo dicielo che fa da protagonista su tutta la prospettiva dello scorcio
    29 marzo alle ore 7.01 · Mi piace · 1
  • Giuliano Stano cand e bell sand salv lu pezz d abbruzz lu rre 
    29 marzo alle ore 12.38 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio A.Del Villano .... forse si tratta di Andrea
    29 marzo alle ore 17.33 · Mi piace
  • Antonella del Villano Non credo ..mio padre Andrea era del 1927 forse l'ha scritta mio nonno Antonio Del Villano,ma questa cartolina ce l'hai tu,Peppino?
    29 marzo alle ore 18.24 · Mi piace
  • Peppino Romondio c'è la firma con la A puntata e poi Del Villano ... la cartolina originale in mio possesso l'ho acquistata ad un mercatino dell'usato del nord Italia
    29 marzo alle ore 19.57 · Mi piace
  • Peppino Romondio tra qualche giorno (appena riesco a scannarizzare il retro della foto) te la mostrerò
    29 marzo alle ore 19.58 · Mi piace
  • Antonella del Villano grazie
    29 marzo alle ore 20.59 · Mi piace · 1

Peppino Romondio
Antonella del Villano ..... eccola

Peppino Romondio
Sentenza di Regio Patronato del 1789 del monastero SS Vito e Salvo 
.... è scritto in latino !!!

Peppino Romondio
GAETANO DE VITO - Autoritratto

Peppino Romondio


A S.Salvo i tedeschi, emanato il coprifuoco, aspettarono gli imminenti scontri con gli alleati anglo-americani nelle dimore requisite al farmacista don Oreste Artese e nello stabile requisito a Vincenzo Granata. I tedeschi in paese requisirono mezzi, carburanti e perfino i pochi animali d’allevamento che erano ancora rimasti.I sansalvesi, erano alla fame ed incuranti del pericolo violarono il coprifuoco e una notte saccheggiarono un treno merci carico di sacchi di farina che era rimasto bloccato alla stazione ferroviaria di San Salvo. Il treno venne alleggerito del prezioso carico di farina ma dopo quel saccheggio, i genieri tedeschi in previsione della ormai probabile avanzata alleata,con gli esplosivi minarono la strada ferrata della stazione sansalvese e fecero anche saltare in aria il ponte del trigno. Il primo tentato attacco degli alleati venne respinto dai tedeschi la notte del 27 ottobre 1943.

  • Peppino Romondio Numerosi e rumorosi aviocaccia alleati passarono sulle teste dei sansalvesi di giorno e di notte ma le attivissime contraeree tedesche di notte illuminavano il cielo come alla festa del patrono. I raid notturni facevano tremare la gente.L'attacco alleato del 27 ottobre tra la pioggia e il fango venne respinto dal fuoco tedesco. Il nuovo attacco ricominciò al mattino del 3 novembre e gli alleati finalmente riuscirono a sfondare le difese tedesche del basso trigno.L’armata del terzo reitch indietreggiò ancora una volta per poi ripiegare ad una trentina di Km più a nord lungo il corso del fiume sangro.
    26 marzo alle ore 12.55 · Mi piace
  • Peppino Romondio Tra il 10 ed il 25 ottobre i tedeschi avevano occupato le colline di Fresagrandinaria e Tufillo che fortificarono con mortai e l'artiglieria pesante. Il sobborgo di Cupello era diventato una roccaforte arretrata dei tedeschi.Nella battaglia del trigno uno dei teatri degli scontri era anche la collina di bufalara, tra il motticce,montalfano ed i colli tratturali. Dopo gli accesi scontri notturni,le forze alleate riuscirono ad entrare a San Salvo nel mattino del 3 novembre 1943.
    26 marzo alle ore 13.00 · Mi piace
  • Peppino Romondio Una famiglia sansalvese scambiò un carro tedesco per uno degli alleati. Sventolavano i fazzoletti bianchi dal balcone di casa al fianco dell'arco della terra. Il carrista tedesco con la mitragliatrice ferì al gomito Filomena Cilli ed uccise il vecchio Alessandro Cilli che era vicino alla scala d'accesso esterno al balcone. Il rosso sangue colorò quella curiosa voglia di libertà e nel piccolo borgo scoppiò il panico generale.Si allungò così la lista dei tragici decessi avvenutii nel piccolo paese dove altri 35 civili avevano già perso la vita. 14 di questi furonoi ammazzati tra il 3 e 4 novembre.Tra queste sansalvesi c'erano: Italo De Francesco, Carmine Trovarelli, Nicola Di Falco, Piero Faga, Angelo Di Pierro,Vitalina Ciavatta,Antonio Di Pierro, Vincenzo Ciccotosto,Grazietta De Filippis,Cesario Marchesani, Domenico Marchesani,Carmine Marcello ed altri.
    26 marzo alle ore 13.06 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Gli alleati per entrare a San Salvo con un paio di caccia-torpedinieri della Royal Navy avevano effettuato anche dei bombardamenti diversivi sulla costa e avevano colpito alcune 
    aree vicino alla attuale stazione ferroviaria.Le forze alleate simularono anche uno sbarco anfibio vicino alla costa del torrente buonanotte.
    26 marzo alle ore 13.11 · Mi piace
  • Roberto Sacchetti bellissima lezione di storia!
    26 marzo alle ore 13.40 · Mi piace · 1
  • Iolanda Romagnoli che periodi tragici....
    26 marzo alle ore 13.58 · Modificato · Mi piace ·1
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia Non mi piace: (
    26 marzo alle ore 15.16 · Mi piace · 1
  • Iolanda Romagnoli ...solo vedendo queste foto....il momento critico odierno, acquista un' altra ottica....
    26 marzo alle ore 15.19 · Mi piace · 2
  • Giuliano Stano C STAI ILLUMINANDO CN QUESTE BELLISSIME STORIE D SAN SALVO, SEMPRE PIU ORGOGLIOSO DI ESSERE DI STA CITTA BELLA!!!!! 
    26 marzo alle ore 16.55 · Mi piace · 1
  • Eugenio Di Petta Grazie 
    26 marzo alle ore 20.23 · Mi piace · 1

Peppino Romondio
5 ottobre 1943 un soldato australiano in moto a Termoli

Peppino Romondio
A Fairchild Argus of the Desert Air Force Communication Flight, takes off from the beach at Vasto, Italy, which served as the landing ground for the Forward Headquarters of the Desert Air Force, based there  from December 1943 to March 1944 -  thanks Pinko

Peppino Romondio


  • Peppino Romondio sfollati di guerra
    foto di Peppino Romondio.
  • 26 marzo alle ore 11.05 · Mi piace · 1
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia Ma c'erano i tedeschi?
    26 marzo alle ore 14.23 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio certo
    26 marzo alle ore 15.01 · Mi piace
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia A ecco perché mia nonna mi racconta sempre che sua madre meno' ai tedeschi che volevano violentarla. Allora avevano assediato San salvo!!
    26 marzo alle ore 15.12 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio otto tedeschi vennero catturati dagli alleati a San Salvo e dovettero difenderli anche dalla folla che voleva linciarli
    26 marzo alle ore 15.14 · Mi piace
  • Peppino Romondio più che i tedeschi pericolosi per le donne sansalvesi erano i neozelandesi alleati che si ubriacavano e facevano casino .... qualcuno di loro venne preso anche a cazzotti dai nostri compaesani
    26 marzo alle ore 15.18 · Modificato · Mi piace
  • Peppino Romondio bussavano alle porte e chiedevano vino offrendo cioccolate .... pronti ad approffittare dell'eventuale presenza di una donna sola. Le sansalvesi avevano l'ordine proibitivo di aprire la porta ai soldati alleati
    26 marzo alle ore 15.21 · Mi piace
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia E io che credevo che gli alleati fossero buoni
    26 marzo alle ore 15.22 · Mi piace · 1
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia 
    26 marzo alle ore 15.23 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio I soldati italiani non erano comunque migliori a riguardo .....
    26 marzo alle ore 15.23 · Mi piace
  • Peppino Romondio La guerra è una brutta faccenda ancora oggi .... non dovrebbero più esistere le guerre.
    26 marzo alle ore 15.24 · Mi piace

Peppino Romondio


Il 7 febbraio 2014 don Gaetano de Vito (S. Salvo, 09/06/1884 - S. Salvo, 07/02/1964) ha compiuto l'anniversario di morte .A 50 anni dalla sua morte probabilmente solo pochissimi concittadini sansalvesi sanno che era stato un valente artista dell'accademia delle belle arti di Napoli nonchè allievo del celebre pittore vastese Filippo Palizzi.
Professore, pittore, e politico locale fondatore della prima sezione DC sansalvese De Vito fù anche amministratore e podestà del paese.Don Gaetano era stato sottotenente dell’esercito italiano e nella prima guerra si era distinto nella battaglia sul monte Grappa con la Medaglia di Bronzo e della gran Croce di Guerra. Partecipò anche al secondo conflitto mondiale con il grado di capitano e venne poi promosso maggiore.
Con la liberazione anglo-americana di San Salvo dall’occupazione tedesca ( avvenuta, il 3 novembre 1943) venne chiamato a svolgere la funzione di podestà nel Comune di San Salvo ed affiancò l'A.M.G.O.T. guidata all'epoca dal capitano canadese Seguin.

  • Peppino Romondio questo lo scrisse di suo pugno qualche giorno dopo che era diventato podestà di San Salvo

  • Mario Guglielmo Talucci Don Gaetano io lo ricordo molto bene con il suo sigaro seduto davanti casa esattamente dove c'è l'ingresso del bar Bruno parlando co

Peppino Romondio

Peppino Romondio
  Associazione Nazionale Combattenti - San Salvo 

Peppino Romondio
settembre 1949 -Il primo memoriale brogliaccio dei carabinieri della stazione di San Salvo

Peppino Romondio

da sin. il maresciallo Dal Piaz - Don Rolando Cirese - Don Cirillo Piovesan - Enrico Vitale Piscicelli  
 Pietro Di Clemente (Segretario Comunale) ed il dott. Goffredo Tilli (Medico Condotto)

Peppino Romondio


  • Peppino Romondio di niente Angelo !!! comunque per la cronaca è un particolare estratto dalla piantina originale militare del 1956 !!!
    11 marzo alle ore 20.04 · Mi piace
  • Angelo Di Pierro Hai un bell'archivio fotografico. E' impressionante notare che a quel tempo tra via Mirandola e Via De Vito era praticamente campagna. Lo ricordo vagamente. Nel 56 avevo 4 anni.
    11 marzo alle ore 20.07 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio io ricordo ancora meno di te Angelo ... sono del 57
    11 marzo alle ore 20.08 · Mi piace · 1
  • Angelo Di Pierro Per tua fortuna hai "scampato" 5 anni. :)))))))
    11 marzo alle ore 20.10 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio 
    11 marzo alle ore 20.11 · Mi piace
  • Liliana D'Angelo Tutta campagna tra via Mirandola e Via de Vito mia mamma ci andava a stendere i panni ..

Peppino Romondio
Angelo De Nicolis se non mi sbaglio in questa foto storica ci sei anche tu !!!


  • Angelo De Nicolis Sì Peppino sono stato consigliere comunale dal 1965 al 1970 in cui è stato a San Salvo Aldo Moro...
    10 marzo alle ore 18.19 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio avevi già questa foto ???
    10 marzo alle ore 18.20 · Mi piace
  • Angelo De Nicolis Sì Sì... le foto che non ho e mi piacciono li salvo..
    10 marzo alle ore 18.22 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio mi sembra come il gioco delle figurine .... tutto ritorna di moda !!!
    10 marzo alle ore 18.24 · Mi piace
  • Angelo De Nicolis Sì Sì però a chi piace....
    10 marzo alle ore 18.26 · Mi piace · 1
  • Nicolino Ciavatta sono pezzi di storia

Peppino Romondio
La fonte vecchia sansalvese diede anche il nome alla attigua stradina scoscesa. E' stata restaurata e stravolta nel suo aspetto originale diversi anni fa. L’antico acquedotto romano ipogeo alimentava fin dall'origine la vecchia fonte del borgo sansalvese che presentava un interessante sistema di 3 vasche comunicanti a trabocchi decrescenti in altezza.L'aqua fontis cadeva abbondante da due grossi doccìi metallici.L’acqua dalla vasca di raccolta più alta raggiungeva progressivamente la vasca più bassa.I sansalvesi bevevano l'acqua diretta che fuoriusciva dai due doccìi metallici. La vasca in laterizi più alta era l' “abbeveratorium” che raccoglieva l'acqua usata per abbeveraggio animale di asini,cavalli e buoi. La vicina vasca comunicante interposta subito dopo nel mezzo del sistema era il ”lavatorium “ usato per il bucato con le tavolozze di legno.L'ultima vasca posta più in basso era il “guaççatorium “che raccoglieva l'acqua reflua sporca che veniva utilizzata per lavare le carni appena macellate o le casseruole,catini e tinozze della vendemmia o delle conserve alimentari.Tale sistema a vasche comunicanti consentiva l’uso razionale ergonomico dell'acqua sansalvese la cui potabilità risultava alquanto sgradita ai compaesani per l'eccessiva durezza organolettica. Fin dall'antichità la fonte vecchia risultò molto preziosa per la comunità monastica sansalvese. I frati del medioevo utilizzarono quest’acqua anche per irrigare il vicino orto badiale.Fino agli anni settanta i sansalvesi con tale acqua lavarono le prime automobili e poi questo uso fù vietato dalle ordinanze comunali.


Peppino Romondio
San Salvo anni 30 !!! quello con la bandiera è mio suocero Igino Granata


Angelo Annina De Nicolis dietro don Vitaliano Ciocco, Marzocchetti Pietro

Peppino Romondio

Peppino Romondio
1934 lunedi di Pasqua



Gabriella Bruno
1* a sx Di Virgilio, 4* e 5* a sx Rocco e Vitale Tascone, col mandolino o Umbertuccio o mast'Antonio, mio nonno Giuseppe e mastr Luigi Di Iorio ( Firbu)
 

Peppino Romondio
sansalvesi nel lunedi di Pasqua 1934

Peppino Romondio
1930 giovani dell'associazione cattolica incontro a Vasto

Peppino Romondio1927- Javam a Bare p' la parola !!!

Peppino Romondio



Peppino Romondio
Il timbro postale di San Salvo in questo francobollo di guerra non potevo non farvelo vedere !!!! 

Peppino Romondio
San Salvo tra Mussolini e Hitler


Peppino Romondio
  • Mario Guglielmo Talucci Una farmacia che ricordo oltre a quella del Dottor Ialacci c'era un'altra che si trovava nella attuale casa del sig Di rito Antonio corso Garibaldi afianco della casa Umberto Pollutri se non ricordo male era una donna
    2 marzo alle ore 11.50 · Mi piace · 3
  • Fernando Sparvieri Bravo Mario, cominciamo a ricordarci qualcosa. Da quel che ho saputo il primo farmacista titolare che si ricordi fu Don Oreste Artese, il padre di Do' Mario. Alla sua morte la sede divenne vacante e venne una farmacista donna non titolare (quel dott....Altro...
    2 marzo alle ore 12.39 · Mi piace · 5
  • Peppino Romondio Levino Ciavatta era farmacista dell'800 sansalvese o mi sbaglio ??
    2 marzo alle ore 14.22 · Mi piace · 1
  • Mario Guglielmo Talucci Levino Ciavatta ho sentito questo nome , non so dargli una ( collocazione)
    2 marzo alle ore 14.31 · Mi piace · 1
  • Angelo De Nicolis Levino Ciavatta era il nonno di Cunfucio nato nel 1839. Sì sentito che era farmacista...
    2 marzo alle ore 14.40 · Mi piace · 1
  • Fernando Sparvieri A proposito di farmacisti, oggi si chiamano così, ma un tempo... LU SPEZIALE.

Peppino Romondio Cassiodoro Artese alias "Doruccio"

  • Lucia Artese Peppino dove l'hai presa?????pensavo di averla solo io!!!!!!
    13 marzo alle ore 21.59 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Grazie ancora Lucia Rita ma ... non potevi tenere questa foto solo per te !!! tuo padre era un grande sansalvese ammirato e stimato da tutti coloro che hanno avuto il piacere di averlo conosciuto in modo diretto e come nel mio caso anche indiretto !

Peppino Romondio
Doruccio Artese & Edwige Daniele


Peppino Romondio
Il funerale di Doruccio Artese 


  • Peppino Romondio notate la scritta murale in alto a destra
    13 marzo alle ore 20.05 · Mi piace
  • Peppino Romondio Il primo nella foto è Eugenio
    13 marzo alle ore 20.06 · Mi piace
  • Fogliodimappadue Solocosebuone Doruccio chi, Peppino? Il (bis)nonno di Graziano? Che anno era?
    13 marzo alle ore 20.19 · Mi piace
  • Peppino Romondio No era il nonno di Angelo e Riccardo D'Ascenzo
    13 marzo alle ore 20.21 · Modificato · Mi piace
  • Fogliodimappadue Solocosebuone Ho capito. Insomma, il nonno di Aldo e Ugo?
    13 marzo alle ore 20.21 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio il padre della moglie di Aldo
    13 marzo alle ore 20.21 · Mi piace
  • Peppino Romondio Il suo vero nome era Cassiodoro Artese figlio di don Cesare il fratello del medico don Camillo
    13 marzo alle ore 20.22 · Mi piace
  • Fernando Sparvieri Per Maria De Filippis: riconosci il chierichetto?
    13 marzo alle ore 20.24 · Mi piace · 1
  • Angelo Annina De Nicolis Il primo non è Eugenio è Di Gregorio
    13 marzo alle ore 20.28 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio non si vede nemmeno bene tra l'altro
    13 marzo alle ore 20.29 · Mi piace
  • Michele Daniele La scritta c'è ancora!
    13 marzo alle ore 20.34 · Mi piace
  • Lucia Artese Peppino dove l'hai presa??
    13 marzo alle ore 21.22 · Mi piace
  • Maria de Filippis il chierichetto è mio fratello nicola de filippis...riposa in pae amore mio   
    13 marzo alle ore 23.08 · Mi piace · 2
  • Maria de Filippis anno 62 o 63??
    13 marzo alle ore 23.17 · Mi piace
  • Fernando Sparvieri Cara Maria, forse 66, ma non ne sono certo.
    13 marzo alle ore 23.24 · Mi piace · 1
  • Maria de Filippis caro fernando sparvieri non mi sembra che mio fratello potesse avere 8 anni nella foto mi sembra più piccolo lui era nato nel 1958
    13 marzo alle ore 23.49 · Mi piace
  • Maria de Filippis comunque caro fernando sparvieri per toglierci ogni dubbio domani vado al cimitero e vedo..
    13 marzo alle ore 23.50 · Mi piace
  • Fernando Sparvieri Va bene, o meglio va male.
    13 marzo alle ore 23.54 · Mi piace · 1
  • Lucia Artese FUNERALE DI MIO PADRE....28 APRILE DEL 1966
    14 marzo alle ore 20.15 · Mi piace · 1
  • Maria de Filippis lucia rita hai riconosciuto nicola?
    14 marzo alle ore 21.05 · Mi piace
  • Lucia Artese certamente si .....
    14 marzo alle ore 21.06 · Mi piace · 1


  • Fernando Sparvieri Il 28 Aprile! Festa di San Vitale! Purtroppo non sempre è festa. Cara Maria, un altro 28 Aprile, quello di due anni prima, e cioè nel 1964, fu un'altra data luttuosa per i sansalvesi. Il giorno prima, il 27, morì il tuo papà, il caro Luigi il sagrestano. Mi chiamò verso mezzogiorno per dirmi se andavo a suonare le campane, che a noi bambini piaceva fare. Ti ho già raccontata la storia. Aveva male al petto.Nel pomeriggio purtroppo morì. Io che avevo 11 anni non capii cosa gli stava succedendo e non pensai minimamente a quello che di lì a poco sarebbe successo. Non dimenticherò mai quel giorno, così come non ho mai dimenticato Doruccio Artese, una persona molto, ma molto positiva.
    ..
    14 marzo alle ore 21.20 · Modificato · Mi piace ·2
  • Maria de Filippis caro fernando lo so che il 27 aprile del 1964 morì mio padre io che ero la più grande avevo solo 7 anni ricordo benissimo anche cosa ha detto alla mia amata mamma prima di spirare....
    14 marzo alle ore 21.23 · Mi piace
  • Fernando Sparvieri Cara Maria, di fronte a lutti di questo tipo si è sempre indecisi se dire qualcosa o meno. Ciò che mi ha colpito è stata la coincidenza della data. Ho voluto ricordare due giornate di San Vitale non liete per San Salvo. Adesso speriamo in un 28 Aprile 2014 di festa.

Peppino Romondio
Stesso funerale in C.so Garibaldi. 

  • Gaetano Antonio Masciale vicene a la putech d' Giuliett e zi 'Ndunin'
    14 marzo alle ore 11.45 · Modificato · Mi piace ·1
  • Peppino Romondio non lo so
    14 marzo alle ore 11.35 · Mi piace
  • Lucia Artese e' IL FUNERALE DI MIO PADRE...DOVE L'HAI PRESA??
    14 marzo alle ore 20.13 · Mi piace

Peppino Romondio
Il medico don Camillo Artese con il vecchio postino di San Salvo
...... guardate il selciato stradale del paese 

  • Ciavatta e altri 22.
  • Liliana D'Angelo Bello sampietrini ..veramente hanno rovinato un po' tutto
    12 marzo alle ore 19.38 · Mi piace · 2
  • Angelo Annina De Nicolis Lu positne chi ere zi Achille ?
    12 marzo alle ore 19.38 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio vero uno dei postini era Achille Pellicciotta ... ma non so se è quello della foto
    12 marzo alle ore 19.44 · Modificato · Mi piace ·1
  • Peppino Romondio Liliana erano pietre di fiume credo
    12 marzo alle ore 19.41 · Mi piace · 1
  • Liliana D'Angelo Bello lo stesso anzi di più
    12 marzo alle ore 19.42 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio ricordo bene i cordoli dei marciapiedi fatti di grossi sassi squadrati lisci molto belli
    12 marzo alle ore 19.42 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio lungo corso Garibaldi da piccolo mi diverso a tornare a casa mettendo i piedi solo su quei cordoli
    12 marzo alle ore 19.43 · Mi piace · 1
  • Simona Sacchetti No il postino in questione non é il mio bisnonno Achille
    12 marzo alle ore 19.44 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio allora questo postino non so proprio come si chiamava
    12 marzo alle ore 19.45 · Mi piace
  • Umberto Di Biase Quall annend a la port, e' lu quart o lu muzzat?
    12 marzo alle ore 19.46 · Mi piace
  • Peppino Romondio ???
    12 marzo alle ore 19.47 · Mi piace
  • Peppino Romondio la mezza tinozza ??
    12 marzo alle ore 19.48 · Modificato · Mi piace
  • Umberto Di Biase Erano le due misure di allora "Lu quart e lu muzzatt"
    12 marzo alle ore 19.50 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio si è vero !! ma pensavo alla mezza tinozza nella foto
    12 marzo alle ore 19.57 · Mi piace · 1
  • Simona Sacchetti domani faccio vedere la foto a mua mamma e vediamo di risolvere il mistero del postino 
    12 marzo alle ore 20.31 · Mi piace · 1
  • Mario Guglielmo Talucci Don Camillo Artese il nostro medico e amico di mio padre io lo ricordo ad una età più avanzata
    13 marzo alle ore 7.18 · Mi piace
  • Fernando Sparvieri Dal berretto mi sembra un carabiniere. Non è Zi Achille Pellicciotta. Ho la sua foto insieme a suo figlio Vitale, entrambi postini. La devo ritrovare su un altro computer.
    13 marzo alle ore 20.12 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio chi mi ha dato la foto mi ha detto che era il postino .. però può essersi anche sbagliato !!!
    13 marzo alle ore 20.14 · Mi piace
  • Peppino Romondio comunque non credo che era un carabiniere perchè all'epoca non c'era ancora la caserma a San Salvo
    13 marzo alle ore 20.15 · Mi piace
  • Fernando Sparvieri Ma c'era a Cupello e venivano in bicicletta a San Salvo. Avevano cappelli di questo tipo

    13 marzo alle ore 20.16 · Mi piace
  • Peppino Romondio allora potrebbe anche essere un real carabiniere in istanza a Cupello

Peppino Romondio 
Il primo pioniere sansalvese della fotografia fu CLAUDIO BALDUZZI

  • Peppino Romondio
    foto di Peppino Romondio.
    17 marzo alle ore 12.23 · Mi piace
  • Peppino Romondio Claudio Balduzzi vissuto nella prima metà del 900 non era un vero fotografo professionista anche se coltivò la passione per l'arte fotografica.
    17 marzo alle ore 12.31 · Mi piace
  • Angiolina Balduzzi UNA FOTO LA VORREI METTERE NELLA GIOSTRA DELLA MEMORIA...SALVANESE
    17 marzo alle ore 14.05 · Mi piace

Peppino Romondio
Vincenzo Granata
  • Gaetano Antonio Masciale zio Vincenzo!!!
    15 marzo alle ore 10.31 · Mi piace · 1
  • Fernando Sparvieri Zi Vincenze Granate, lu frate de za Valine.

Peppino Romondio
Vitalina Balduzzi- Granata (sorella di Vincenzo Granata) con la sua bellissima  famiglia

Peppino Romondio 

Gaetano Antonio Masciale fam. IANNACE e CAPURAL' piur' s' ci malgh NAND', GIN e ANG'L; finalmend' na fam. di graduit' comemmaii' nin vi scurdat' ca ieii so nu MARISCIALL'. BELLA FOTO STORICA.

Peppino Romondio 

Peppino Romondio
ATTENZIONE : AVVISO IMPORTANTE PER I SANSALVESI !!!!!

Peppino Romondio 

  • Peppino Romondio sapat 'ncantà lu malucchie ?????
    21 marzo alle ore 18.12 · Mi piace · 4
  • Peppino Romondio
    foto di Peppino Romondio.
    21 marzo alle ore 18.15 · Mi piace
  • Peppino Romondio Il malocchio è un antica reminescenza medioevale ancora oggi in auge . E' una specie di invidia contagiosa capace, per chi ci crede, di provocare forti mal di testa e malessere generale. La diagnosi si effettua facendo cadere qualche goccia di olio d'oliva in un rigo d'acqua dentro un piatto da cucina . Se la goccia si slarga il contagio è avvenuto . Per la terapia c'è l'incantesimo e poi si butta l'acqua fuori dalla finestra (non sulla testa dei passanti però ).
    21 marzo alle ore 18.20 · Mi piace · 7
  • Nicolino Ciavatta malucchie e malucchiar ch sand ta iutat pdr fei e spirtsant lu malucchi n va ch vand
    21 marzo alle ore 18.21 · Mi piace · 3
  • Peppino Romondio Se il mal di testa persiste si consiglia una compressa di ac.acetilsalicilico (aspirina) dopo i pasti , quest'ultimo rimedio è di sicura efficacia .
    21 marzo alle ore 18.22 · Mi piace · 5
  • Eliana Passucci Superstizioni popolari x un popolo pagano(cioe'x chi non ha fede)
    21 marzo alle ore 18.23 · Mi piace · 3
  • Peppino Romondio Esatto
    21 marzo alle ore 18.26 · Mi piace
  • Gabry Gadina Mia nonna me lo faceva sempre!!!
    21 marzo alle ore 18.33 · Mi piace · 1
  • Massimo Palombo Dicev la bonanm di mio nonno ingadm lu malucch...ca ting nu mal di cocc....pero' allor ascev dal BAR...ER LI BICCHIR...
    21 marzo alle ore 18.45 · Mi piace · 2
  • Sandra Silveri MAMMA ANCORA LO FA E OGNI NOTTE DI NATALE LO RINNOVA !!!!
    21 marzo alle ore 19.13 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio certe cose sono molto difficili da sfatare !!! anche mia nonna rinnovava tali riti nella notte di Natale. Una volta ho finto un mal di testa ed ho chiesto a mia nonna l'incantesimo. L'olio si è slargato e lei mi ha detto che ero stato contagiato dal malocchio . Poi le ho confessato che avevo mentito sul mal di testa e lei si è incaxxata moltissimo con me .
    21 marzo alle ore 19.16 · Modificato · Mi piace ·2
  • Sandra Silveri ah ah ah !!!! e poi l'acqua si butta in mezzo alla strada !!! 
    21 marzo alle ore 19.17 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio ma non in testa ai passanti !!!! 
    21 marzo alle ore 19.18 · Modificato · Mi piace
  • Sandra Silveri nooo !!! quando non vede nessuno e poi mamma dice ...accusci' chi pass la ariccoie !!!!
    21 marzo alle ore 19.19 · Mi piace · 3
  • Peppino Romondio quella era la prassi .... chi passav l'arcujave ... e lu malucchie stava sempre a Sant Salve
    21 marzo alle ore 19.21 · Mi piace · 1
  • Nicola de Filippis per il malocchio,c'era una prassi da seguire,,dopo aver fatto gocciolare 2,,3,,gocce d'olio nell'acqua,,se si allargavano,voleva dire che c'era il malocchio e allora,,bisognava tagliarlo con le forbici oppure con forchetta e coltello ,,a seconda di cosa era stato utilizzato nel piatto,,,poi,,bisognava buttare il contenuto nel cesso,,così,veniva distrutto il tutto.l'avrò visto fare migliaia di volte, in particolar modo negli anni 50.
    21 marzo alle ore 19.30 · Mi piace · 1
  • Nicola de Filippis mo vuije avvidà chi s'aricord chi cos sctavam a fà canda diciavam,,,,,pass nu carabinir ngasct e nandr ngall,,port na sctriscia rasc ngasct e nandr ngall,,,,chi sa lu significat di scta fras,,,è addavar di sand salv.
    21 marzo alle ore 19.34 · Mi piace · 2
  • Luigi Tumini cand zi pulive lu nas eli min chian di fraffile zi pulive abball pi li cazziune
    21 marzo alle ore 20.27 · Mi piace
  • Ennio Di Pierro a proposito di lu malucchiu mia mdre ke emorta 3 anni fa a101 anno dopo aver sciolto quelle gocce d'olio nel piatto si metteva nella fronte e sotto le ascelle
    21 marzo alle ore 20.41 · Mi piace · 1
  • Simonetta Giannandrea E non soloooo (di san salvo)
    21 marzo alle ore 22.12 · Mi piace · 1
  • Eugenio Di Petta La mà ngandà ! 
    21 marzo alle ore 22.44 · Mi piace · 1
  • Gaetano Antonio Masciale e stave chell' ch' d'ciav' malucchi' e friccinell' all'ucchi'
    22 marzo alle ore 10.10 · Modificato · Mi piace ·1
  • Gino Malatesta freee lu malucchie
    22 marzo alle ore 17.27 · Mi piace · 1
  • Simonetta Giannandrea Meje a crede che a pruva..... Diceve nonno'
    22 marzo alle ore 19.55 · Mi piace · 1
  • Concetta de Filippis Io lo so fare e ci credo
    22 marzo alle ore 21.43 · Mi piace · 1
  • Elio Bucciantonio mancano le forbici parzialmente immerse, se non erro...
    23 marzo alle ore 7.57 · Mi piace
  • Umberto Di Biase manca solo un pò di buon senso ahahah
    23 marzo alle ore 9.01 · Mi piace · 1
  • Clelia Di Filippantonio la fruc servev s liu malucchi er frrat
    23 marzo alle ore 9.37 · Mi piace
  • Concetta Romondio io ricordo che mentre si buttava l'acqua per strada il detto era "puzza dure fin ca pass cacchidiun".....e cosi' il malocchio non divenne una strage per i sansalvesi e le loro teste dolenti......

Peppino Romondio
ASILO INFANTILE DI SAN SALVO 1932 

  • Angelo Annina De Nicolis e altri 37.
  • Peppino Romondio quel bambino seduto dovrebbe essere il fratello di mia madre zio Antonio
    14 marzo alle ore 9.45 · Mi piace
  • Peppino Romondio Bambini dell'asilo infantile sansalvese al mare
  • 14 marzo alle ore 9.50 · Mi piace · 4
  • Peppino Romondio
  • 14 marzo alle ore 9.52 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio Il comitato di amministrazione dell'asilo infantile sansalvese 1932 era rappresentato dal podestà presidente Marzocchetti Pietro e dai membri Ciocco cav.Vitaliano,sacerdote don Oreste Sgatozza,Vicoli Antonio e don Oreste Artese. La direttrice dell'asilo infantile era la signorina Elena Cantalini.
    14 marzo alle ore 9.58 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio  ho preferito cancellare il nome del proprietario ... anche perchè lo conoscevo ed era abbastanza conosciuto 
  • Peppino Romondio Nell'asilo infantile sansalvese poi arrivarono anche le suore comboniane dell'ordine della Nigrizia,inizialmente ospitate a dormire in un ala di palazzo Artese a casa di don Mario e Lidia.Tali suore poi intorno agli anni sessanta saranno allontanate dal paese e sostituite dalle nuove suore filippine (suor Maria,suor Assunta,suor Teresa, ecc.)
    14 marzo alle ore 10.09 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio un articolo sull'asilo sansalvese del 1932
  • 14 marzo alle ore 10.14 · Mi piace
  • Peppino Romondio un altro articolo sull'asilo sansalvese del 1933

  • 14 marzo alle ore 10.16 · Mi piace
  • Anna Angelucci Sig. Romondio complimenti per il suo archivio di foto
    14 marzo alle ore 10.33 · Mi piace · 2
  • Domenico Di Stefano Bellissima foto, sembra il cast di un film con il bimbo seduto che fa il regista! Complimenti Dottore per tutte queste iniezioni di memoria!
    14 marzo alle ore 10.35 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio Il rischio è perdere del tutto la memoria del recente passato !!! purtroppo è successo molte volte ed è un errore
    14 marzo alle ore 10.38 · Mi piace · 5
  • Angelo Annina De Nicolis Bellissime queste foto !!!!!
    14 marzo alle ore 11.43 · Modificato · Mi piace ·1
  • Lucia Artese Peppino dove l'hai presa???
    14 marzo alle ore 20.10 · Mi piace
  • Lucia Artese Accidenti......davvero non ho l'esclusiva della mia famiglia ...ci sono mia mamma e mio zio !!!!
    14 marzo alle ore 20.11 · Modificato · Mi piace ·2
  • Peppino Romondio archivio storico
    14 marzo alle ore 20.11 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio c'è anche mio zio Antonio e perfino Leone Balduzzi
    14 marzo alle ore 20.12 · Mi piace · 2
  • Maria Antonietta Labrozzi Ogni foto un'emozione! Grazie Peppino!
    14 marzo alle ore 20.31 · Mi piace · 1
  • Lucia Artese C'e mia mamma!!!
    14 marzo alle ore 22.35 · Mi piace · 1
  • Lucia Artese C'e anche mio zio Mauro....
    14 marzo alle ore 22.36 · Mi piace · 1
  • Germana Carla Germani mi dicono che ci sia anche mia madre.....
    15 marzo alle ore 8.11 · Mi piace · 1
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia ma la seconda bambina da destra è delia artese?
    15 marzo alle ore 8.13 · Mi piace · 1
  • Germana Carla Germani Natalia la seconda in basso o in alto?
    15 marzo alle ore 8.21 · Mi piace
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia in basso
    15 marzo alle ore 8.29 · Mi piace · 1
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia è lei Peppino Romondio?
    15 marzo alle ore 8.37 · Mi piace
  • Germana Carla Germani allora quella in alto e' mia madre
    15 marzo alle ore 9.21 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Natalia potrebbe essere lei
    15 marzo alle ore 10.10 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio a pensarci bene però Delia era coetanea e compagna di studi di mia madre .... quindi escludo che possa essere Delia Artese
    15 marzo alle ore 10.12 · Mi piace
  • Adele Borzacchini mio padre nel '32 aveva 5 anni...chissà se c'è anche lui in questa foto?
    15 marzo alle ore 21.39 · Mi piace
  • Natalia E Lorenzo Cimaglia Hai ragione: )
    15 marzo alle ore 23.38 · Mi piace
  • Angiolina Balduzzi MI PIACEREBBE METTERLA NELLA GIOSTRA DELLA MEMORIA...

Peppino Romondio
6 di SSalvo se mangiavi al mare nell'ombrellone a casotto e mettevi a rinfrescare il cocomero nella buca sul bagnasciuga !!!! 

  • Peppino Romondio nella foto : famiglia Rolando Cirese
    14 febbraio alle ore 10.29 · Mi piace
  • Maria Antonietta Labrozzi Ci sono :mio papà Erpinio, mia mamma Iole, le mie zie Gemma e Anna Maria , zia Maria e zio Rolando. Non riconosco il signore con gli occhiali e il bambino che beve. Chi sono?
    14 febbraio alle ore 21.45 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio La foto è dell'amico Raffaele Verlengia (chiedi a lui o ancora meglio a Luciana )
    15 febbraio alle ore 11.56 · Modificato · Mi piace · 2
  • Maria Antonietta Labrozzi Grazie Peppino Romondio, ti voglio bene!
    15 febbraio alle ore 17.17 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio anch'io Maria Antonietta .... salutami il brigante !!!
    15 febbraio alle ore 17.21 · Mi piace
  • Maria Antonietta Labrozzi ...Pomponio! Sarà fatto!

  • Fernando Sparvieri  il signore con gli occhiali dovrebbe essere il  maestro elementare Enrico Maiarota, calabrese, che insegnana alle elementari di San Salvo, Aveva sposato la signora Evelina Cirese, sorella di Don Rolando "la posta" la quale prima di diventare direttrice delle poste di un ufficio di Chieti, lavorava all'Ufficio Postale in piazza San Vitale a San Salvo. Il bambino che beve dovrebbe essere, da quel po' di fisionomia che si vede, il loro figlio Pino.

Peppino Romondio
Fam.Cirese.

  • Peppino Romondio La bimba credo sia la dottoressa Luciana Cirese
    2 marzo alle ore 17.57 · Mi piace · 3
  • Maria Antonietta Labrozzi Infatti è Luciana.
    2 marzo alle ore 18.46 · Mi piace · 3
Fernando Sparvieri Do' Rolande Cirese e Donna Marì Labroziì, cioè LA POSTA di San Salvo.  

Peppino Romondio 

Peppino Romondio
Donne sansalvesi anni '50 

Evelina Tascone la signora a dx è Angela la moglie del dott Di Stefano la signora a sx invece era la sorella Maria.

Peppino Romondio
Fam. Ciuffi

Peppino Romondio
Sorelle Ciuffi con Maria Luisa Granata 

Peppino Romondio
Qui hanno suonato i Nomadi ,Angelo Branduardi, Il Rovescio della Medaglia e molti altri


Peppino Romondio 

  • Gianluca Marra ma era Valentino 30anni fa!!!
    10 maggio alle ore 20.10 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio 
    10 maggio alle ore 20.11 · Mi piace
  • Umberto Di Biase Peppi mi si fricate la futografe' ahah
    10 maggio alle ore 20.33 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio è tutt nu freka frek Umbè !!!!!
    10 maggio alle ore 20.34 · Mi piace · 2
  • Liliana D'Angelo Ma era più di 30 anni o sbaglio ?
    10 maggio alle ore 21.00 · Mi piace
  • Peppino Romondio direi almeno 40
    10 maggio alle ore 21.00 · Mi piace · 1
  • Liliana D'Angelo Scene
    10 maggio alle ore 21.01 · Mi piace · 1
  • Luciano Del Plavignano 1970
    10 maggio alle ore 21.02 · Mi piace · 1
  • Liliana D'Angelo Si si ero na quatrale
    10 maggio alle ore 21.05 · Mi piace
  • Ugo Del Nero il Valentino.se mi ricordo bene e´stato il primo a san salvo marina
    11 maggio alle ore 1.54 · Mi piace
  • Luciano Del Plavignano n'gi stavan li scui e can'd lu muar er calm zi putev acchiappà li cannilicc fin a la sicand sittil, e dopp , la sar, i e pippin faciavam li camerir
Peppino Romondio 

  • Antonietta Fini Bellissimo !!! Peppino !!! Andó l si iut a rtruvá sá futugrafé !!!
    26 febbraio alle ore 21.23 · Mi piace
  • Tiziano Di Paolo ma che cose ? uno stabilimento balneare ? quale ?
    26 febbraio alle ore 22.05 · Mi piace
  • Antonietta Fini Si Tiziano ... É il Valentino ... ( adesso Mirage )
    26 febbraio alle ore 22.08 · Mi piace · 1
  • Tiziano Di Paolo ciao antonie ma in che anni ?
    26 febbraio alle ore 22.28 · Mi piace
  • Danilo Ottaviano fino al 1983
    26 febbraio alle ore 23.05 · Mi piace · 1
  • Umberto Di Biase Il Racing scuro a sinistra è la mia macchina
    26 febbraio alle ore 23.23 · Mi piace · 1
  • Danilo Ottaviano cmq x la cronaca, è una cartolina
    26 febbraio alle ore 23.28 · Mi piace · 1
  • Umberto Di Biase è una bellissima cartolina.
    26 febbraio alle ore 23.37 · Mi piace
  • Massimo Maxyit quando era piccolo esisteva ancora 
    27 febbraio alle ore 0.15 · Mi piace
  • Alberta Ruggieri Le mie prime serate di ballo....indimenticabile. ...
    27 febbraio alle ore 5.07 · Mi piace
  • Sandro Tranchetti Bellissima foto forse erano gli anni '70 ?
    27 febbraio alle ore 8.17 · Mi piace
  • Germana Carla Germani che bei tempi.....
    27 febbraio alle ore 8.22 · Mi piace
  • Omm Mario Mio padre . Mio zio.io e mio cugino pino siamo stati li a costruirla e non ti dico quantì rivetti abbiamo tirato.
    27 febbraio alle ore 8.22 · Mi piace · 1
  • Diego 'skid' Cioschi quella bianca e' una panda e poi vedo una golf nera e li a fianco anche una fiesta bianca non vorrei insistere ma sta foto non e' cosi' datata
    27 febbraio alle ore 8.38 · Mi piace · 1
  • Nadia Salvitti 127 ...126 ...giulia ...500 ...131 ....ford eeeee che macchine !!!!!
    27 febbraio alle ore 11.41 · Mi piace · 1
  • Concetta de Filippis bellissima
    27 febbraio alle ore 16.22 · Mi piace · 1
  • Ottaviano Meola niciun aricanasc la mia vecchia....vettura???
    27 febbraio alle ore 18.16 · Mi piace
  • Mario Guglielmo Talucci Peppino qualche foto di via Savoia nei pressi di lu trafor grazie in anticipo



Peppino Romondio
Una volta c'erano le case di tolleranza

  • Peppino Romondio In abruzzo vi erano diverse case di tolleranza. A Lanciano era sorto il casino della grassa Maria Coccia detta Mariona; ad Ortona il casino di donna Caterina;a Chieti vi erano due casini: uno in via Paradiso gestito dalla maitresse Enrica e uno in via dei Crociferi gestito da Gina.C’erano casini di tolleranza anche a : Termoli,Sulmona,Pescara,Aquila e altri centri. Ogni casa chiusa metteva a disposizione dei clienti 5 oppure 6 prostitute che venivano cambiate ogni due settimane.Le prostitute di turno arrivavano da città come: Bologna, Roma,Napoli, L'Aquila e perfino dalla Dalmazia.
    21 marzo alle ore 18.57 · Mi piace
  • Peppino Romondio Negli anni trenta le attempate maitresse fumavano tonnellate di sigarette e smistavano i clienti frequentatori delle case di tolleranza.C‘erano studenti,militari,fascisti,professionisti e preti impacciati che entravano senza dare nell'occhio in orari strani e quando i casini erano meno affollati.
    21 marzo alle ore 18.59 · Mi piace
  • Peppino Romondio Le “case di tolleranza” pagavano regolari imposte allo stato fascista. Di “bordelli o casini” però non si poteva parlare nei giornali anche se quasi tutti i giornali dell'epoca riportavano pubblicità sanitarie per curare le allora diffuse malattie veneree.
    21 marzo alle ore 19.01 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio
    foto di Peppino Romondio.
    21 marzo alle ore 19.04 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Le case di tolleranza vennero abolite con la legge Merlin

Peppino Romondio
Re Franceschiello foto da anziano (Francesco II di Borbone) ultimo sovrano borbonico del regno di Napoli !!!!

  • Nicola Fanghella Scusa se mi permettoo Peppino.....era il Regno Delle Due Sicile ......si chiamava regno di Napoli prima del Congresso di Vienna del 1815.
    17 aprile alle ore 19.22 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio il nome venne cambiato infatti anche se il regno rimase sempre quello !!! grazie per la esatta precisazione Nicola 
    17 aprile alle ore 19.51 · Modificato · Mi piace
  • Mario Guglielmo Talucci Se non sbaglio è stato lui a far costruire la reggia di Caserta copiando il castello di Versailles in Francia
    18 aprile alle ore 8.54 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Il progetto della Reggia di Caserta fù del celebre architetto Vanvitelli
    18 aprile alle ore 9.15 · Modificato · Mi piace
  • Peppino Romondio La reggia di Caserta venne fatta realizzare da re Carlo di Borbone nel 1751 ed i lavori durano oltre un decennio. Nel 1759 re Carlo di Borbone diventò regnante di Spagna . La reggia venne poi abbellita dai successori sovrani : Gioacchino Murat, poi da re Ferdinando I (dopo il congresso di Vienna),quindi re Ferdinando II e infine anche da re Franceschiello.
    18 aprile alle ore 9.14 · Mi piace
  • Mario Guglielmo Talucci Peppi sempre preciso nella ricostruzione storica bravo come sempre
    18 aprile alle ore 9.18 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Grazie Mario 
    18 aprile alle ore 9.19 · Mi piace
  • Nicola Fanghella A scuola dovrebbero far studiare un po di piu Il Regno delle Due Sicile e un po meno i guelfi e ghibellini...scoprirebbero che il nostro risorgimento non e' cosi idilliaco come vorrebbero farci credere.
    20 aprile alle ore 8.39 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio Nicola .... condivido in pieno !!!! la storia viene sempre scritta dai vincitori purtroppo ..... Il regno duo-siciliano non era affatto, come vogliono farci credere, espressione della regressione bensì era uno stato ricco e all'avanguardia basti pensare alla linea ferroviaria Napoli-Portici la prima ad arrivare nella penisola. I piemontesi hanno svuotato le casse del regno duo-siciliano e non hanno portato vantaggi al meridione ma solo repressione e sfruttamento. Il primo brigantaggio fu espressione di tale malcontento popolare .

Peppino Romondio

  • Peppino Romondio 
    6 marzo alle ore 10.32 · Mi piace
  • Gilda Artese Il mio papà!!!!!!!!!grande!!!!T.V.B.
    6 marzo alle ore 10.33 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio Un vero grande sansalvese
    6 marzo alle ore 10.33 · Mi piace · 1
  • Gilda Artese Grazie Peppino
    6 marzo alle ore 10.35 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Lo era e lo resterà per sempre !!!
    6 marzo alle ore 10.36 · Mi piace · 1
  • Elio Bucciantonio don Lillino...
    6 marzo alle ore 17.30 · Mi piace · 2
  • Maria de Filippis grande don lillino. sei stato un personaggio vero...r.i.p

Peppino Romondio
1968 SAN SALVO

  • Peppino Romondio Cilli Virgilio,Vitale Artese e Pasquale Spinelli con la squadra del San Salvo
    15 aprile alle ore 10.37 · Mi piace · 2
  • Gilda Artese Che bello il mio papà e il suo aff.mo amico Virgilio!!!!!!!!!!!!!
    15 aprile alle ore 10.44 · Mi piace · 4
  • Maria Teresa Pagano ma qui ci sono anche giocatori del mio paese Palmoli!
    15 aprile alle ore 13.24 · Mi piace · 1
  • Angelo Di Pierro Ssì Maria Teresa. I fratelli Masciulli e (se non sbaglio) "Pecos".

Peppino Romondio
La prima squadra di calcio sansalvese 1931 : il capitano è Rodolfo Granata e alla sua destra c'è Biondo Tomeo — con Rodolfo Granata, Biondo Tomeo e Marco Ciavatta 

  • Peppino Romondio dietro la squadra c'è anche un asino .... giocavano nei campi subito dopo la mietitura
    1 marzo alle ore 12.38 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio Le partite duravano una mezza giornata circa fino all'imbrunire
    1 marzo alle ore 12.41 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio se non sbaglio la prima partita ufficiale la fecero contro il Tufillo e vinse il San Salvo per 6 a 1
    1 marzo alle ore 12.43 · Mi piace · 1
  • Manuela Antenucci Bei ragazzi devo dire..il tipo distinto con il ciuffo e vestito chi é/era?
    1 marzo alle ore 14.16 · Mi piace
  • Gabriella Bruno Questa foto ce l'ho anch'io... Al centro c'é mio nonno Giuseppe Bruno ( quello col ciuffo riccio)

Peppino Romondio 
Nel 1943 i sansalvesi, prima degli scontri con gli anglo-americani, erano stati sgombrati dal paese per ordine del comando tedesco. L'ordine venne notificato alla popolazione dall'allora podestà Giovannino Mariotti. A bordo di un sidecar e sotto la minaccia delle armi tedesche, il podestàsansalvese venne portato di quartiere in quartiere e fu costretto ad annunciare l'ordine di sgombero immediato.Il podestà era terrorizzato dalla paura ed in seguito ebbe una forte crisi ipertensiva con esiti ischemici e segni di paresi facciale. Dopo tale annuncio molti sansalvesi sfollarono nelle vicine campagne di periferia vicino al vallone buonanotte in modo da poter rientrare al piu' presto possibile nelle case con l'arrivo degli alleati.Durante la liberazione di San Salvo, un maresciallo della wermacht tedesca sfuggito alla cattura, raggiunse una piazzetta tra i vicoletti di via Savoia. Un sansalvese con un fucile da caccia provò a bloccare l'ufficiale che però cercò di rifugiarsi nella vicina casetta dove prima aveva i suoi alloggi. Bussò piu' volte alla porta del compaesano amico ma quest'ultimo aprì la piccola finestrina che era al lato del portone e gli sparò con una pistola arrugginita.L'ufficiale tedesco fece pochi passi e stramazzò a terra ma non era ancora morto. Tentò di rialzarsi però gli arrivò sul cranio il calcio del fucile da caccia che gli fracassò la testa. Lo sparo e il trambusto richiamò sul posto le donne incuriosite del vicoletto le quali, dopo attimi di perplessità, spogliarono il cadavere e lo derubarono anche degli stivaloni. Il cadavere venne poi occultato e seppellito senza neppure una croce in una buca scavata in tutta fretta in un orticello vicino. In un altra buca vicina vennero nascoste le armi e la pericolosa divisa tedesca. Quel barbaro sciacallaggio randagio non aveva neppure il gusto della vendetta o di una resa dei conti ma ovviamente in tali frangenti non si andava molto per il sottile.

Peppino Romondio 
Dall' età murattiana la città di Vasto faceva il mercato settimanale ogni domenica , una grossa fiera-mercato si teneva agli inizi di maggio ed un altra agli inizi di agosto. Nel periodo intermedio a Vasto c'era anche la fiera di S.Gaetano dove partecipavano anche i contadini del circondario vastese che vendevano e compravano soprattutto gli animali: polli,agnelli,maiali,conigli, pecore,pulcini, muli e cavalli ma anche i prodotti alimentari: uova, formaggi, frutta e verdure. 
Dal settecento si tenevano fiere zonali in diversi borghi però le fiere più importanti erano quelle di: Lanciano,Dogliola,Carunchio,Larino e soprattutto la grande fiera-mercato di Foggia. 
Il borgo sansalvese teneva due fiere mercato: una il 25 aprile prima della festa al martire patrono e l'altra nel mese di settembre prima della locale festa di S.Rocco.

Peppino Romondio
SPIRAMEN o meglio pozzetto pentagonale d'ispezione e areazione dell'acquedotto ipogeo sansalvese di epoca romana .
Questo spiramen è stato ritrovato nel garage di Leone Balduzzi di fronte ai vigili urbani

  • Peppino Romondio Le condutture sotterranee dell' ”aquaeductum hypogeum” sansalvese sono ad una profondità di circa un centinaio di metri ubicate nel ventre di piazza S.Vitale e presenta originali “spiramen” per l'areazione e ’ispezione ipogea.Uno sp...Altro...
    16 marzo alle ore 10.37 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio I cunicoli dell'acquedotto romano solo in parte esplorati presentano alcuni tratti con le tipiche“ volte cappuccine” realizzate con sovrapposizioni di due grossi tegoloni contrapposti. In diversi altri tratti di muratura romana detta ad ”opus signinum” vi sono rivestimenti coevi con tipiche malte idrauliche d'epoca romana.
    16 marzo alle ore 10.43 · Modificato · Mi piace ·2
  • Peppino Romondio A San Salvo nel sec.XIX venne ritrovato in piazza un reperto che probabilmente può essere messo in relazione con l'acquedotto ipogeo. L'allora parroco don Giuseppe Checchia portò quel marmo romano al gabinetto archeologico di Vasto.Questa lastra spezza...Altro...
    16 marzo alle ore 10.48 · Modificato · Mi piace ·3
  • Peppino Romondio I Quinquennalis erano 4 censori romani amministratori zonali che venivano eletti ogni 5 anni .
    I “curator aquarum” erano invece gli addetti al funzionamento degli acquedotti urbani.In età imperiale dirigevano anche la manodopera degli “aediles” nella realizzazione di un “aquaeductum hipogeum” la cui manutenzione veniva garantita dagli “aquarii “.
    16 marzo alle ore 10.57 · Modificato · Mi piace ·2
  • Peppino Romondio il grande impero capitolino non realizzava opere pubbliche costose come un acqueductum hipogeum in campagna o in centri disabitati. La grande urbe romana realizzò oltre 430 Km di acquedotti un terzo dei quali con condutture ipogee scavate nel sottosuolo.

Peppino Romondio
Questa moneta patriottica risale a prima dell'Unità d'Italia



Peppino Romondio
Dove stava questo negozio spaccio alimentare di Giuseppe De Filippis ???? 

Angelo Annina De Nicolis Dove stava il negozio di mastro Guido n.18 ricordo una casa bassa con un negozio ,vendeva fagioli ,ceci comprava il grano ecc... lui si chiamava mastr Donato Cilli ...

Peppino Romondio
....e LUCE FU' !!!!!!!






Peppino Romondio

Il Matese,area tra Campania e Molise, vide nel recente passato il trionfo del brigantaggio che creò seri problemi all'iniziale Regno d'Italia .Per gli anarchici tale zona era ideale per la guerriglia e da li, dal cuore del Mezzogiorno, i leader anarchici Carlo Cafiero,ed Enrico Malatesta ritennero di far scoccare la scintilla della rivoluzione nella primavera del 1877 . Lo scopo era quello di occupare, con pochi uomini, una zona importante e inespugnabile, da dove incitare all'azione per la libertà. La masnada di ribelli raggiunse e occupò il Municipio di Letino. Proclamarono la decadenza della monarchia e dopo aver staccato dal muro il ritratto di re Vittorio Emanuele II, fecero un falò con tutte le carte comunali e catastali. Persino il parroco Raffaele Fortini, inneggiò alla rivoluzione e spiegò ai contadini che vangelo e socialismo era la stessa cosa. Dopo gli eventi di Letino la banda vagò per giorni sui monti del Matese sotto il freddo e la neve, senza viveri ricercati dai soldati dell'esercito (circa 12.000 uomini) che avevano ormai circondato tutto il territorio. La mattina dell'11 aprile un contingente di bersaglieri, localizzò la banda in una masseria a contrada Rava della Noce dove i rivoluzionari furono arrestati.


Peppino Romondio 
I vicoletti sansalvesi un tempo erano delle vere industrie .... si passava dalla essiccazione alle salse,dalla vinificazione alla triturazione del pepe.

Peppino Romondio
i sansalvesi erano soliti dire scherzosamente : "jateve a riculà a Agnon !!! " perchè nel borgo di Agnone c'era la celebre fonderia Marinelli dove venivano fusi (ricolate ad alta temperatura) i metalli utili per costruire le campane di chiese e cattedrali.

  • Umberto Di Biase c'è ancora, credo.
    25 marzo alle ore 12.45 · Mi piace · 1
  • Peppino Romondio si esiste ancora
    25 marzo alle ore 12.46 · Mi piace
  • Nicola de Filippis Ciao Peppì,,scusami se ti correggo,però,ricordo benissimo che si diceva,,,,,vatt'ariculà a dagnaun
    25 marzo alle ore 14.03 · Mi piace · 2
  • Peppino Romondio Nicola fai bene a corregere !! ... io parlavo il sansalvese abbastanza bene ma certi termini non li ho più usati da anni . Sono solo lontani ricordi di quando portavo i pantaloni corti 
    25 marzo alle ore 18.18 · Modificato · Mi piace
  • Fernando Sparvieri Il significato caro Peppino è quello che dici tu: "Vatte arculà a Agnaune". Nel corso degli anni anche i detti dialettali subiscono trasformazioni. Io ne ho sentito un altro che diceva: "Vatte arculà a Giagnacule", ma secondo me derivava sempre da Agnone, città in cui si fondono le campane.
    25 marzo alle ore 21.15 · Mi piace
  • Mario Guglielmo Talucci Vatt'ariculà a Dagnaun si diceva di una persona un po' rozza poco fine . Siccome ad Agnone c'è la famosa fonderia di campane come sappiamo prima della fusione della campana si ha disposizione un mucchietto di metallo ottone bronzo piuttosto grezzo dopo la fusione viene fuori una bellissima campana con bassorilievi lucida bella .Quindi vai ad Agnone unpò rozzo e ne esci cambiato in meglio

Peppino Romondio 

Angelo Annina De Nicolis A la curv di la mammen !!!!

Peppino Romondio 
Già dal 1837 i decurioni di Fresagrandinaria pagavano un letterato paesano che in qualità di “pedone postale“ con una valigetta raggiungeva tre volte a settimana Vasto e S.Salvo per spedire e ritirare la posta fresana. I decurioni di Fresa il 1 maggio 1910 affideranno il traporto della posta da San Salvo a Fresa al sansalvese Giuseppe Fabrizio,concessionario titolare del servizio di trasporto con carrozze a trazione animale.
(Archivio di Fresagrandinaria : delibera decurionale del 1-maggio 1910)

Peppino Romondio 
Nella notte del 15 ottobre dell'anno 1761,il brigante beneventano Pietro Palumbo fù sorpreso a rubare sacchi di farina presso il mulino pantanello. Venne freddato con l'archibugio dal mulinaro Domenico Angelucci,fattore dei frati celestini vastesi,
e alcuni mesi dopo quest'ultimo venne assassinato presso la cascina rurale di piana Sant'Angelo un casolare restaurato che era sorto sul sito di un antica domus romana andata distrutta. Questo casolare medioevale è ancora oggi in piedi nell‘area saliventana-sansalvese. Passò dopo l'enfiteusi dei monaci celestini vastesi più volte di mano e alla fine tale stabile giunse agli eredi romani della famiglia Nasci.

Peppino Romondio 
Quando ero bambino in via savoia stavano uccidendo un grasso maiale però mentre con il coltello alla gola l'animale stramazzava terrorizzato riuscì a scappare.Venne rincorso lungo diversi vicoletti sansalvesi finchè alla fine il maiale stremato venne bloccato da un nostro robusto compaesano ..... e tutto finì a "Vintrecen e saggecc " .

Peppino Romondio Peppino Romondio
 il mio amico Monsignor Pietro Santoro vescovo de' Marsi